Liguria, proposta di legge sulla Famiglia incostituzionale? Scontro Pd – Costa: “la discussione del testo va avanti”

Giovanni Lunardon Pd

Regione Liguria. «Abbiamo chiesto, nel corso della commissione convocata per le audizioni delle leggi sulla famiglie, di avere un parere tecnico degli uffici rispetto alla congruità normativa tra la legge presentata dal consigliere Andrea Costa e sostenuta dalla destra e la Cirinnà», dichiarano i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita e Giovanni Lunardon: «Non ci sembra serio, infatti, audire i soggetti che devono esprimersi sulle norme in oggetto, senza che venga chiarito loro se questo progetto di legge, a seguito dell’approvazione della legge sulle Unioni Civili, abbia ancora senso. La Cirinnà, infatti, estende i diritti fondamentali che attualmente sono prerogativa delle famiglie unite dal vincolo del matrimonio, anche a unioni civili tra persone dello stesso sesso. Per questo bisogna valutare l’eventuale logica discriminatoria della norma Costa e comunque la compatibilità con il nuovo quadro normativo nazionale».

«Ancora una volta il centrodestra ligure si è fatto scavalcare dalla storia. Peraltro Costa è in una posizione decisamente bizzarra, perché propone in Liguria il contrario di ciò che il suo partito vota a Roma. La nostra richiesta di chiarimenti tecnici punta anche a evitare che accada ciò che è già successo all’assessore Giampedrone con la legge sui rifiuti, redatta senza tener conto del Collegato ambientale nazionale. Insomma la Liguria non può ritrovarsi in una situazione che rievoca il film di Kusturica “Underground” ed essere una regione costretta a vivere in un tunnel sotterraneo, mentre fuori il mondo va avanti. Altrimenti il risveglio potrebbe rivelarsi amaro», concludono Paita e Lunardon.

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Andrea Costa (Gruppo Misto-Ncd Area Popolare) respinge però al mittente le accuse lanciate dal Pd, secondo il quale la proposta di legge “Politiche regionali di promozione, valorizzazione e sostegno della famiglia”,
di cui il consigliere è primo firmatario, andrebbe contro il quadro normativo nazionale, venutosi a creare a seguito dell’approvazione della Cirinnà. «Va premesso che la legge non può essere accusata di incostituzionalità, in quanto la famiglia resta quella tradizionale, fondata sul matrimonio, indicata dalla Costituzione, che non è cambiata», dice il consigliere che continua: «E’ chiaro che saranno fatti tutti i necessari approfondimenti tecnici con gli uffici per verificare se alcune misure previste dal nostro testo a favore della famiglia debbano essere estese ad altri nuclei»

Continua: «La Cirinnà prevede delle misure che sono prettamente di carattere nazionale: si tratta di capire quanto possano interagire con la nostra legge – dice – Ma va anche precisato che gran parte dei sostegni previsti dalla proposta di legge regionale si rivolgono a Enrico Costacoppie con figli e la Cirinnà su questo fa chiarezza una volta per tutte, infatti non sono previste adozioni per coppie gay e la stepchild adoption e non si parla neppure di “simil matrimonio” . Il consigliere puntualizza: «La mia non è una contrarietà al riconoscimento di diritti per Unioni civile, ma per me la famiglia è e rimane un’altra cosa».

«Chiarisco che su un tema di questa delicatezza che implica le convinzioni e la sensibilità personale di ciascuno di noi, io agisco in piena libertà, indipendentemente da quelle che possono essere le posizioni del mio partito a livello nazionale – dice Costa –; probabilmente, a differenza di chi mi accusa, io agisco semplicemente secondo coscienza: non faccio parte del Parlamento nazionale, ma del Consiglio regionale e risponde di ciò che voto in prima persona».