Alluvione 2014 Liguria, non sono previsti nuovi fondi da parte della Protezione civile

3 - Reg. Vaccarezza e Giampedrone - Albenga

Luigi De Vincenzi (Pd) ha presentato oggi in regione un’interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Raffaella Paita, Giovanni Barbagallo e Valter Ferrando, in cui ha chiesto alla giunta di usufruire delle ulteriori risorse a disposizione della Protezione Civile per risarcire i danni causati alle imprese agricole dall’alluvione del novembre 2014. Paita ha ricordato che i fondi messi a disposizione dal ministero delle Politiche Agricole non sono sufficienti ma, «sulla base di indicazioni del Ministero delle Finanze e del Dipartimento della Protezione Civile, i danni subiti dalle imprese agricole non sono esclusi dall’ambito delle misure di protezione civile previste dalla legge 225 del 1992 , quindi è possibile attivare ulteriori risorse a favore degli agricoltori colpiti».

Per la giunta hanno risposto l’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone e l’assessore all’agricoltura Stefano Mai

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Giampedrone ha ricordato lo stanziamento statale di 35 milioni, vincolati alle spese di emergenza e per le famiglie evacuate, e che le risorse sono state tutte utilizzate ed erano largamente insufficienti. Attualmente – ha aggiunto – per le imprese agricole non sono previsti nuovi fondi da parte della Protezione civile. L’assessore ha precisato che per carenza di risorse, dopo l’alluvione del 2000, non è stato piĂą possibile attuare piani di protezione civile per le imprese agricole in caso di calamitĂ .

Mai ha raccontato che, in un incontro avvenuto nell’aprile scorso, alcuni parlamentari avevano spiegato che i fondi destinati al settore non erano stati stanziati e che si attendevano alcuni interventi del ministero. Tuttavia da allora fino ad oggi – ha chiarito Mai – non sono arrivate risorse. Dopo aver criticato il Governo, che dal 2014 in poi non ha provveduto a rifondere i danni provocati dal maltempo alle produzioni, ha ricordato che la Regione, grazie ai fondi del Piano di sviluppo rurale, è in grado di provvedere in maniera retroattiva fino a 18 mesi per rifondere i danni alle strutture arboree.

De Vincenzi si è dichiarato solo in parte soddisfatto per la risposta.