Albenga, Cineforum: sabato “Tutti i nostri desideri” di Philippe Lioret

Albenga. Si conclude sabato 19 alle ore 21 presso l’Auditorium San Toutes nos enviesCarlo la prima tranche del cineforum organizzato da Iniziativa Laica Ingauna con “Tutti i nostri desideri”, un film di Philippe Lioret. Con Vincent Lindon e Marie Gillain. Ecco alcune informazioni sul film.

La trama – Claire (Marie Gillain) è un giovane magistrato del Tribunale distrettuale che ha appena saputo di essere stata colpita da un cancro al cervello e ha perso ogni certezza nei confronti della vita, preoccupandosi soprattutto per il destino della piccola figlia. Nello stesso tribunale lavora anche Stéphane (Vincent Lindon), un giudice molto più maturo, che Claire ha coinvolto nella lotta contro il sovraindebitamento. Lentamente la lotta contro una società sempre più cieca nei confronti della sofferenza spinge i due ad avvicinarsi, facendo nascere un’unione fatta di sentimenti ma anche di ribellione contro il sistema.

Ci piace perché: «Philippe Lioret, regista dello splendido “Welcome”, ha scelto di stare coi perdenti. Li racconta mostrando la dignità, il coraggio, senza essere strappalacrime (o “buonista”, per usare una parola alla moda). Diretti da lui gli attori danno il meglio, in ruoli sfaccettati e di grande umanità. Cinema civile, complesso, senza pedanterie. Quello che trova sempre meno spazio nelle sale e nei palinsesti».

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La parola al regista: «Non voglio generalizzare ma c’è davvero un populismo dilagante che mi interessava indagare. Un film non deve avere una funzione specifica, né mandare dei messaggi. Per quelli esiste la posta come diceva Alfred Hitchcock. Nelle proiezioni cui sono stato presente, tutti condividevano gli argomenti di cui parlavo, ma almeno la metà avevano probabilmente votato questo governo, altrimenti non si spiegherebbe la sua vittoria alle elezioni. La verità è che abbiamo tutti istinti bassi e oscuri, ma al giorno d’oggi i media sembrano mirare a tirare fuori proprio quel peggio che è in ognuno di noi. Fanno venire fuori la nostra parte più populista, ecco perché il mio film non è un atto di ribellione, ma un atto civile e di coscienza. Io parto sempre dai personaggi e, vi avverto, amo la finzione.
La rassegna riprenderà sabato 16 gennaio con “Acrid”, di Kiarash Asadizadeh, poi il 13 febbraio “Diamante nero” di Celine Sciamma, il 19 marzo “Locke”, di Steven Knight, il 2 aprile “Leviathan” di Andreij Zvyagintsev, per finire il 16 aprile con “Tutto sua madre” di Guillame Galienne. Una serie di film scelti non solo per le tematiche d’attualità relative ai diritti, ma anche per la qualità stilistica, la poca visibilità avuta nelle sale e con attenzione verso le cinematografie di tutto il mondo».