Ippica, un settore economico-produttivo al collasso

«Dopo anni di continui tagli alle risorse destinate all’ippica, quelli ulteriori previsti dal Disegno di Legge sul bilancio dello Stato nella Legge di Stabilità 2016 (20 milioni di euro), mettono a rischio chiusura tutti gli ippodromi Italiani, compreso quello di Villanova d’Albenga. Tutto ciò in contrasto a quanto dichiarato dal Mipaaf secondo il quale il 2016 sarebbe stato l’anno in cui grazie all’utilizzo più proficuo delle risorse si sarebbe assistito al rilancio del settore». Così lamentano gli operatori del settore.

«Dal 2011 – prosegue la nota – i tagli effettuati ammontano al 70 per cento, l’ulteriore taglio previsto nella legge di stabilità va a colpire un settore già in forte crisi che non potrà far altro che dichiarare il default con ripercussioni inimmaginabili. A livello locale, purtroppo, il taglio porterà la filiera, già in crisi emergenziale al collasso, ed i dirigenti dell’Ippodromo dei Fiori non vogliono subire in silenzio, ma far capire che esiste ancora una potenzialità di sviluppo per un settore produttivo, per una filiera che impiega uomini, mezzi e cavalli. Se invece si procederà con i tagli non saranno più nelle condizioni di garantire l’apertura dell’impianto».

“L’ippodromo dei Fiori è fonte di occupazione, indotto e socialità, così come riconosciuto dalla stessa Regione con l’approvazione di un ordine del giorno del 2013 con il quale si è impegnata ad incrementare le potenzialità turistico sportive della struttura, per valorizzare a livello nazionale ed internazionale l’immagine dell’intera Liguria – dichiara l’amminisratore delegato Simone Lippi -. Oltre ad essere di vitale importanza per il patrimonio ippico locale, essendo l’unico impianto della Liguria, l’Ippodromo di Villanova ha una grande valenza come centro polifunzionale, dove si svolgono attività equestri e sportive, manifestazioni legate al mondo dello spettacolo, attività di ippoterapia, che unite a quelle di carattere sociale, garantiscono nuovi posti di lavoro legati al turismo, anche attratto dalle discipline equestri”.

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“Gli annunciati tagli vengono giustificati con il calo della raccolta del gioco sulle corse dei cavalli, senza considerare che le scommesse ippiche oggi non sono concorrenziali ad altri giochi offerti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Se si pensa che dei circa 100 milioni di euro che lo Stato dà al settore, fra IVA e tasse varie, altrettanti euro ritornano nelle proprie casse, per cui non si riesce a capire perché si voglia adottare questa strategia che non potrà far altro che portare alla morte uno degli sport più antichi ed amati dall’intera popolazione. Per mantenere in vita il settore e non togliere la speranza alle migliaia di famiglie che vivono di “ippica”, nell’immediato, basterebbero tre interventi: evitare il taglio previsto, presentare un Piano Strategico del Settore, adeguatamente finanziato e sostenuto e approvare la riforma di una “governance” del settore partecipata dalla filiera ippica che rimuova blocchi e vincoli burocratici e garantisca risorse e fonti di finanziamento certe e stabili”, conclude Lippi.

“Villanova non può permettersi di perdere una struttura così importante per il territorio perché garantisce lavoro a numerose persone – aggiunge il sindaco di Villanova d’Albenga Pietro Balestra -. Il nostro impianto è stato il punto di riferimento del mondo ippico nazionale, anche quando altre strutture sono state piegate da questo periodo di forte crisi economica. Ci auguriamo che si possano trovare le risorse necessarie per attuare adeguate azioni di rilancio”.