Regionali Liguria, Pastorino: “la cura del territorio può essere occasione di rilancio per economia e lavoro utilizzando meglio i fondi europei”

Luca Pastorino, candidato presidente alla regione Liguria per Rete a Luca Pastorinosinistra e Lista Pastorino, questa mattina ha partecipato all’incontro organizzato a Genova da Cgil, Cisl e Uil sui temi del lavoro e dello sviluppo economico.

«I dati presentati questa mattina disegnano una Liguria in profonda sofferenza, l’unico indice in crescita è quello della diseguaglianza e della povertà. Questo è avvenuto perché nella nostra regione è mancata una strategia, e la politica ligure ha preferito appiattirsi sul management piuttosto che cercare soluzioni con il mondo del lavoro e del sindacato. La regione Liguria ha abdicato al suo ruolo di indirizzo e coordinamento», ha sostenuto Pastorino: «Dobbiamo salvaguardare il nostro territorio, il binomio cemento-lavoro va interrotto. Al contrario dobbiamo riqualificare, costruire sul costruito, investendo fino a 650 milioni di fondi europei in interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e nell’efficientamento energetico. Si potrebbero così creare 30 mila nuovi posti di lavoro».

Per quanto riguarda la sanità, ha proseguito, «l’unica cosa che la regione è riuscita a fare è stata la delibera sui primari, bypassando l’esclusività del rapporti e creando così malati di serie A e di serie B. Questa legge va eliminata. La politica deve uscire dalla sanità, i dirigenti devono essere scelti per le proprie competenze e non per l’appartenenza politica. Alla nostra regione serve una rete fatta di presidi territoriali h24 per ridurre l’ospedalizzazione, coinvolgendo anche i medici di famiglia. E’ necessaria un’integrazione sociosanitaria».

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 «Il reddito minimo di autonomia è una proposta che portiamo avanti da tempo ed è rivolta a disoccupati, pensionati e lavoratori autonomi, anche questi ultimi spesso in difficoltà. Abbiamo stimato – ha concluso Pastorino – che l’operazione costerà 140 milioni di euro che si possono ottenere azzerando rimborsi e indennità e riducendo lo stipendio dei consiglieri regionali».