Incontro con lo scultore Ennio Bestoso

di Claudio Almanzi – Ennio Bestoso, classe 1965, scultore, lo abbiamo Ennio Bestosoincontrato nella sua officina-laboratorio nell’entroterra ingauno, a Casanova Lerrone, in frazione Ranco. Autodidatta, molto noto soprattutto a livello locale, per la maestria nella lavorazione del legno, del marmo e del bronzo, era considerato dal grande incisore alassino, recentemente scomparso, Carlo Bertolino, come uno dei più validi maestri ponentini nell’arte della fusione dei metalli, Bestoso ha alle spalle una serie di importanti personali e collettive.

“Fin da piccolo – ci ha raccontato l’artista- ho nutrito una grande passione per la scultura e per la lavorazione del legno, che ho ereditato da mio padre, che a modo suo era davvero un artista, pur non essendo un semplice ebanista. Ho appreso autonomamente le tecniche di fusione del bronzo e di altri metalli. Negli anni ho affinato le mie conoscenze ed ancora oggi studio e sono curioso di approfondire la metallurgia, questo campo affascinante della conoscenza”. In effetti Bestoso negli anni ha frequentato gli studi di numerosi artisti di talento, come il grande e compianto scultore tedesco Rainer Kriester, ove ha messo a frutto le tecniche più raffinate della propria arte collaborando con loro.

“Attualmente – prosegue Bestoso- collaboro con Giulio Moirano, Antonia Dovicchi e Luigi Canepa. Le mie ultime più significative opere sono state una zuccheriera in bronzo ed un bassorilievo dedicato alla Madonna. La zuccheriera, un pezzo unico, mi è stata ispirata dai grandi oggetti d’arte posseduti dalle grandi famiglie nobiliari di fine Seicento. Ma questo oggetto l’ho voluto interpretare in chiave moderna, circondandolo alla base di edera. L’ altro lavoro è un bassorilievo raffigurante la Madonna della Roccia della Baiarda, che apparve per la prima volta a Francesco Moret, il 10 luglio 1963, all’Acquasanta, nell’entroterra di Genova Voltri”. Un oggetto che andrà collocato proprio nella chiesa costruita dai fedeli nel punto della collina dove apparve la prima volta la Madonna.

Advertisements

“Si tratta- conclude Bestoso- di una Madonna solare, giovane e serena, proprio come l’ha descritta nei suoi racconti Franco Moret, recentemente scomparso, quando la vide ben tredici volte agli inizi degli anni Sessanta. Il bassorilievo originale è stato realizzato in bronzo, mentre ne ho realizzato anche una copia in lattice, dalla quale potranno essere poi realizzate delle riproduzioni”. Il bassorilievo della Madonna della Bairda sarà visibile dal 4 aprile nella collettiva di Garlenda “Arte in Campagna”, ospitata nella Canonica del parroco Don Mauro Marchiano. Per l’occasione Bestoso esporrà, oltre alla Madonna in bronzo, oggetti in legno e marmo.