Melgrati: “Vergognoso aver inaugurato in ‘pompa magna’ le quattro nuove sale operatorie di Santa Corona”

«Vergognoso aver inaugurato in “pompa magna” le quattro nuove sale Marco Melgrati B1 00operatorie di Santa Corona (contro le cinque attualmente funzionanti (ma obsolete e fuori norma) per poi lasciarle chiuse fino a poco prima delle elezioni regionali». Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, che continua: «sembra che in Liguria la Sanità sia “a tempo”, e che questo tempo sia scandito dagli appuntamenti elettorali. Lasciarle chiuse dopo averle inaugurate, con la scusa della mancanza del collaudo, è vergognoso e costituisce uno spreco inaccettabile. E cosa c’entra con la Sanità?” E per sopperire alla riduzione numerica (da 5 a 4) le faranno funzionare anche di pomeriggio? Questo sono i primi quesiti posto da Melgrati nella Sua interrogazione. Se è vero come è vero che la Sanità della Liguria paga ogni anno 70 milioni circa per operazioni ed esami fatti fuori regione dai pazienti liguri, causa code interminabili per visite e operazioni, allora assumere qualche medico od infermiere in più e aprire al pomeriggio le sale operatorie per efficentare il servizio avrebbe costi che giustificherebbero ampiamente il servizio reso e l’abbattimento delle liste di attesa, e le conseguenti fughe fuori regione».
«Circola voce che dopo il polverone che ho sollevato con Oculistica di Albenga, continua Melgrati, (liste di attesa interminabili, che si potrebbero ovviare con l’assunzione di un medico oculista, l’aumento delle ore di specialistica ambulatoriale e una sala operatoria alla settimana, gli “scienziati” della amministrazione dell’Asl pensino di destinare una sala operatoria in più ad Albenga alla settimana ad Oculistica sottraendola a Chirurgia. Non è questo che avevamo chiesto! Infatti si può potenziare Oculistica senza penalizzare Chirurgia. Basta aprire le sale operatorie al pomeriggio! Chirurgia di Albenga che è già stata penalizzata, dopo il pensionamento del Dott. Falchero, cancellando il Dirigente Medico, accorpando il reparto con l’analogo di Santa Corona e trasformandolo di fatto in una Day Surgery. Oggi il reparto di Chirurgia di Albenga opera 3 giorni alla settimana (Martedì, Mercoledì, Venerdì) ma, da queste indiscrezioni, la seduta di Venerdì corre il rischio di essere cancellata a favore del reparto di Oculistica per il perdurare delle difficoltà di quel reparto a smaltire le liste operatorie. Non vogliamo questa “guerra tra poveri” (mi si consenta il termine). Con questa interrogazione urgente, continua il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, chiediamo se sia possibile potenziare entrambi i reparti (e non solo questi) per ovviare alle fughe fuori regione, che hanno un costo altissimo per il bilancio della Sanità in Liguria (60/70 milioni l’anno».
«Infatti anche la chirurgia ha una lista operatoria interminabile che ad oggi conta oltre 900 pazienti. I tempi d’attesa ad Albenga sono di 6-8 mesi per la Day Surgery (ernie inguinali, ombelicali, crurali, piccoli laparoceli, cisti sacro- coccigee, ecc.) e di oltre un anno per le One Day Surgery e per gli interventi ordinari (tiroidi, calcoli della colecisti, laparoceli, ernia bilaterali, ecc.). Ovviamente la patologia neoplastica ha tempi molto ridotti, circa 1-2 mesi. Le urgenze-emergenze non hanno tempi d’attesa (e meno male!). Sempre da “rumors di palazzo” è stato inoltre prospettato il trasferimento della chirurgia mammaria di tutta la provincia di Savona ad Albenga, cancellando i reparti di Santa Corona (peraltro Dea di II Livello, che perderebbe un’altra specialità!) e Savona. Questa sarebbe una bella notizia per il nosocomio Ingauno, senonché ad Albenga mancano l’anatomopatologo (indispensabile per gli esami intraoperatori estemporanei al congelatore) ed il medico nucleare (indispensabile per l’analisi intraoperatoria del linfonodo sentinella); tra le varie difficoltà nel portare la chirurgia mammaria ad Albenga c’è anche la questione del “repere radiologico” (un filo metallico che si inserisce nel tumore mammario che faccia da guida al chirurgo durante l’atto operatorio) perché il personale medico radiologo ad Albenga è stato ridotto con le dimissioni del dott. Resasco. Chi provvederà a questa manovra radiologico-ecografica che oltretutto prevede personale esperto? Per sopperire a ciò si prospettano (sempre dai “rumors” soluzioni raffazzonate e prive di logica tipo analisi dei vetrini via web che solo ad un dilettante in materia sanitaria potrebbero venire in mente». Anche questo è oggetto della interrogazione urgente che il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati ha presentato.

4 Commenti

  1. Sveglia!.. le sale a disposizione pubblica sono solo 3 in quanto una è stata affittata (“affittata”..è una parola grossa..) ai privati dopo che hanno depotenziato (guarda che combinazione) la chirurgia.
    Ha ragione Gian Burrasca…con le liste di attesa che ci sono è davvero un paradosso che si deve chiudere per ferie come un industria le sale operatorie per circa 10 settimane l’anno ad agosto, Pasqua e Natale.
    Ringraziamo piuttosto Melgrati che se non fosse per lui tutte le nefandezze perpetrate ai danni dell’ospedale e dei cittadini sarebbero ignote, anche per comportamenti non solo dei disconoscenza..

  2. Da comune e icompetente cittadino non entro nel merito tecnico/politico della questione.
    Mi risulta solo una cosa,in questo periodo natalizio,
    le sale operatorie ( almeno alcune ) erano chiuse per ferie !!!.
    Complimenti all’assessore con baffetti da sparviero.
    E poi non meravigliamoci se qualcuno fuori regione viene a proporsi coma candidato alla presidenza.

  3. Melgrati,
    C’è qualcosa che non quadra: da quanto si dice ad Albenga ci sono 4 sale operatorie perfette e all’avanguardia…perchè sottrarla a Chirurgia?
    Una è ad uso del MIOS una a Chirurgia e una ad oculistica. E siamo a tre: ne resta una…!

  4. Continua senza sosta la battaglia in solitario dell’ultimo difensore della sanità pubblica…E MENO MALE!
    Senza di lui che indaga, si informa, si documenta e approfondisce, nonchè dirime intricate matasse di para-strategia degli (s)programmatori sanitari, i destini della nostra sanità pubblica resterebbero in mano a quattro politicanti arroganti e incompetenti, attenti solo alle necessità degli amici degli amici …
    Ha di nuovo ragione: i risultati della cosiddetta proigrammazione a braccio e di quelle azioni strategiche con cui è stato scientificamente indebolito e depotenziato l’ospedale di Albenga sono questi, specialità monche che non permettono ora di poter coadiuvare il lavoro di supporto della chirurgia a media complessità del S. Corona che sul piano razionale e della ripartizione dei compiti sarebbe l’ideale, peraltro da Melgrati da tempo invocato e denunciato sia con articoli che con interrogazioni in Consiglio Rregionale.
    Nelle sue denuncie si rivela sempre essere particolarmente preciso e propositivo nonchè super partes come in questa occasione, dove non propone cose irrealizzabili ma concretamente non parteggia campanilisticamente per l’ospedale ingauno a prescindere. Una cosa un po’ diversa da altri consiglieri regionali che pur di apparire e sperando di ottenere un agognato assessorato esterno si lasciano andare ad improponibili esternazioni….Dovresti prenderli a ripetizione! 🙂
    Bravo come al solito!

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