Ospedale di Albenga, Melgrati: medici se ne vanno, necessario reintegrare le dimissioni volontarie e i pensionamenti

«Un medico radiologo (il dott. Resasco) in dimissioni volontarie, per Marco Melgrati fpA1sx Mpassare al privato, e non viene sostituito, e già oggi per un cittadino ci vogliono mesi per un appuntamento in Radiologia (provato sulla mia pelle), mentre nel vicino Piemonte in tre giorni si fa una lastra; per una Tac già da tempo nessuna disponibilità nelle strutture pubbliche: i Cupa non si rivolgono più nemmeno al pubblico e dirottano i pazienti presso i laboratori privati convenzionati; alcuni tecnici del Laboratorio di Analisi, già chiuso di notte e nel week-end, vanno in pensione. Saranno sostituiti?».
Così Marco Melgrati, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, che prosegue: «Di fatto rimarranno in 5 e non riusciranno a soddisfare i turni. Il Dott. Tavani, sempre del Laboratorio Analisi, è in malattia (prolungata), quindi al Laboratorio non ci sono più medici, tutti gli esami vanno al Laboratorio di Santa Corona e il Laboratorio di Albenga lavora solo per i ricoverati al mattino e fino al sabato, dopo che recentemente sono state rinnovati i macchinari con una ingente spesa! Già oggi al pomeriggio le analisi del sangue vengono effettuate con le macchinette Point of Care, insufficienti di numero (e a volte imprecise) tanto che ne è stato chiesto un potenziamento del numero di macchine».
Marco Melgrati si dice fortemente preoccupato per le sorti del nosocomio albenganese, “tanto da presentare l’ennesima interrogazione urgente”: «L’assessore Montaldo nella seduta monotematica di risposte alle interrogazioni sulla Sanità aveva definito l’Ospedale di Albenga come un presidio fondamentale, dove la sperimentazione con il reparto privato di eccellenza del Gsl convenzionato con il pubblico ha contribuito al recupero delle fughe dalle altre Regioni. Ma il dato delle fughe è ancora preoccupante, se è vero come è vero che quest’anno la Liguria dovrà alle altre Regioni, per prestazioni sanitarie, oltre 60 milioni di euro. Non è dato di sapere quanto è il dato sul recupero delle fughe generato dal reparto di Ortopedia del Gsl di Albenga; risorse che, a detta dell’assessore (ma erano parole pronunciate all’inizio della sperimentazione) avrebbero dovuto essere ri-impiegate per il potenziamento dei servizi dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga».
«Già è stato smantellato il reparto di Ortopedia pubblico, con gravi ripercussioni sul Punto di Primo intervento che non può accettare traumi, che vengono dirottati al Santa Corona, con intasamento di quel Pronto Soccorso. Come è intasato l’ambulatorio di Ortopedia di Santa Corona, con code bibliche per i pazienti in attesa, più di 60/70 per giorno. Come è stata smantellata di fatto la chirurgia, mantenendo un presidio in Day Hospital… Ed è scomparso l’ambulatorio di terapia del dolore, e quello Oncologico, con la promessa (a che titolo poi) del capogruppo del PD Micheli del suo ripristino, dopo che in una risposta ad una mia interrogazione a novembre l’assessore Montaldo aveva negato questa possibilità. Non parliamo nemmeno più della Neonatalogia, azzerato da tempo. Questi i temi dell’interrogazione del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, che fa proprie le preoccupazioni sulla sorte di questo Ospedale di Albenga di molti cittadini e operatori del settore che svolgono con passione e dedizione il Loro lavoro presso l’Ospedale di Albenga. Non vorremmo che l’Ospedale venisse svuotato del Suo ruolo pubblico pezzo per pezzo, pensionamento dopo pensionamento, dimissione dopo dimissione, senza le adeguate sostituzioni, per essere consegnato interamente ai privati», conclude Melgrati.