L’uso intelligente degli scarti della lavorazione dell’olio per rendere più competitiva l’agricoltura ligure

Mercoledì 10 dicembre, dalle 14.30 alle 20, nella sala convegni del Cersaa-CeRSAA pan02Centro di sperimentazione e assistenza agricola di Albenga (Regione Rollo 98) si terrà un workshop per illustrare il progetto Wastereuse sulle migliori pratiche per il trattamento dei rifiuti agricoli e per il loro riutilizzo nei Paesi del bacino del Mediterraneo. Partner dell’iniziativa: l’Azienda speciale per la formazione della Camera di Commercio di Savona, Cersaa, Csic-Consejo superior de investigationes cientificas, Techinical university of Crete e Signosis sprl.
«Il progetto Wastereuse – spiega Giancarlo Grasso, presidente dell’Azienda speciale del la formazione della Camera di commercio di Savona – è volto a valutare le tecnologie, tradizionali e innovative, per il trattamento dei rifiuti agricoli, sviluppare pratiche alternative di coltivazione, proteggere la qualità del suolo, ridurre il carbon footprint e aumentare la competitività del settore agricolo nel bacino del Mediterraneo. Il progetto presenta interessanti applicazioni anche per quanto riguarda la lavorazione dell’olio d’oliva, i cui scarti usati come fertilizzanti possono avere conseguenze negative sulla produzione, se utilizzati in modo incontrollato. Restare aggiornate sulle conoscenze tecnologiche è per le imprese della filiera dell’agroalimentare ligure e non solo un importante strumento per ottimizzare le risorse e puntare sulla qualità del proprio prodotto».
Obiettivi del Progetto Wastereuse sono: aumentare il riciclo di componenti nutritivi e dell’acqua attraverso l’uso sostenibile di rifiuti agricoli trattati o non trattati; combinare le tecnologie con metodologie integrate per il riciclo sostenibile di componenti nutritivi di scarto e acqua di scarto nell’agricoltura. «Sia la produzione di prodotti agricoli sicuri e di alta qualità sia la protezione ambientale sono oggi un punto focale di pubblico interesse» spiega Luca Medini, direttore dell’Azienda speciale, che interverrà durante il workshop su “applicazione di compost e zeoliti per la coltivazione di specie orticole”. «Nei Paesi sviluppati c’è una forte richiesta di aumentare non tanto la quantità del prodotto quanto la sua qualità; questo a causa della necessità di risparmiare acqua e ridurre il surplus di alimenti, della domanda emergente per un forte rispetto e conservazione dell’ambiente e per il fatto che il mercato di ortaggi non è più soggetto ai bisogni dei  consumatori ma alle loro preferenze. L’uso di sistemi con un impatto minore e l’adozione di tecnologie innovative per la prevenzione del consumo delle risorse, mantenendo costante il livello della produzione per soddisfare le richieste del mercato potrebbero portare sia a uno sviluppo economico a livello locale sia alla protezione dell’ambiente e al suo miglioramento».