Semplificazioni, il ministro Madia arruola i professionisti

(Roma) – Confronto aperto sulle norme da rottamare e un osservatorio per il monitoraggio dei tempi e delle procedure amministrative di comuni e regioni per individuare modelli virtuosi da proporre come best practicies a livello nazionale. Il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, arruola i liberi professionisti per snellire tempi e procedure amministrative. È quanto emerso durante l’incontro con Confprofessioni, la Confederazione italiana libere professioni, che si è svolto oggi a Roma presso la sede del ministero.

“Abbiamo illustrato la nostra road map per la semplificazione, che il ministro Madia ha accolto con grande interesse – ha detto il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine dell’incontro – e abbiamo colto la ferma volontà di contrastare i nodi burocratici che ogni giorno i professionisti devono affrontare nel rapporto con la pubblica amministrazione, le imprese e i cittadini. Il ministro Madia ha apprezzato il ruolo che i professionisti possono svolgere nel processo di semplificazione normativa e amministrativa ed è disponibile ad avviare confronto sulla nostra Campagna sulla semplificazione”.

Nei giorni scorsi Confprofessioni ha lanciato infatti la Campagna “Rottamiamo le norme inutili”, una consultazione online aperta a tutti i liberi professionisti per segnalare sul sito di Confprofessioni le norme e gli adempimenti burocratici da rottamare. “Ci siamo impegnati a consegnare gli esiti della consultazione telematica prima della pausa estiva – ha aggiunto Stella – in modo da cominciare a ragionare su concrete proposte di semplificazione”.

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Altro fronte aperto riguarda la possibilità di intervento sulle diverse aree professionali. “Nel campo dell’edilizia – ha affermato Stella – si potrebbe avviare un monitoraggio per la mappatura, sull’intero territorio italiano, dei tempi del rilascio dei permessi di costruire e delle autorizzazioni ambientali e sismiche; in questo modo sarà possibile individuare Comuni e Regioni virtuosi nel rilascio di tali provvedimenti, da proporre a livello nazionale come modelli di best practices”. Allo stesso modo, nell’ambito della sanità “si potrebbe mappare tempi e costi sociali a carico dei cittadini per la prenotazione delle prestazioni specialistiche e degli esami diagnostici – ha concluso Stella – e individuare interventi mirati di semplificazione”.