Albenga: proseguono le conferenze dedicate all’Ottocento ligure

di Claudio Almanzi – Dopo l’interessante intervento della professoressa Albenga Palazzo Peloso Cepolla fpA1 00Bianca Montale dell’Università di Genova, che è servito mirabilmente da inquadramento per il prosieguo delle conferenze ed ha aperto i tradizionali appuntamenti culturali invernali all’ Istituto Internazionale degli Studi liguri, ad Albenga, sono proseguite le conferenze, nella consueta sede di palazzo Peloso Cepolla, in piazza San Michele, con Riccardo Musso.

“Tema dell’incontro – dice la dottoressa Josepha Costa Restagno – è stata Albenga nell’età del Risorgimento e nel XIX secolo, periodo poco conosciuto della millenaria storia della città, ma assolutamente fondamentale per i cambiamenti politici, economici e sociali che in quegli anni si sono verificati. A parlarne con grande entusiasmo e competenza è stato il dottor Riccardo Musso, storico e archivista del comune di Albenga”.

Anche quest’anno dunque è proseguito l’interessante viaggio nella storia attraverso il ciclo di conferenze che la sezione ingauna dell’Istituto di Studi Liguri dedica ogni anno alla conoscenza della storia, dell’arte e della cultura ligure, con particolare riferimento all’area ingauna.

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“Secondo una prassi ormai consolidata- dice Cosimo Costa, presidente dell’IISL- ogni ciclo corrisponde ad un determinato periodo, del quale si cerca di offrire, oltre ad una panoramica generale, squarci che illustrino aspetti poco conosciuti o originali, la cui trattazione è affidata a studiosi di livello universitario”. L’argomento scelto per questa stagione è stato “L’Ottocento in Liguria. Dall’Unità d’Italia alla Grande Guerra”.

Dopo Bianca Montale e Riccardo Musso, nei prossimi appuntamenti interverranno Giorgio Barbaria, Patrizia Valdiserra, Bruno Schivo, Massimiliano Caldera, Luciano Livio Calzamiglia e Antonio Anfossi. Sabato prossimo, 15 febbraio, il professor Giorgio Barbaria, docente presso il liceo cittadino, parlerà delle condizioni socio-sanitarie del circondario di Albenga alla luce della “relazione Jacini” di fine Ottocento.