Savona: alle Officine Solimano il Festival Desapareciòn

Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio si terrà presso le Officine desaparecionSolimano di Savona il Festival Desapareciòn, organizzato in collaborazione con il Comune di Savona; il Festival è promosso in occasione del debutto dello spettacolo diretto da Annapaola Bardeloni “Quei filini blu”, nell’ambito di una serie di eventi intorno all’Argentina e al suo triste capitolo legato alla dittatura e ai desaparecidos. Il Festival ospiterà il Ministro dell’ambasciata Argentina Carlos Cherniak per un paio di incontri sul tema della ricerca e ritrovamento dei nipoti, e Luigi Vallebona del comitato gemellaggi del Comune di Altare, che da anni sostiene questa ricerca.

«Volentieri abbiamo deciso di organizzare insieme al Consorzio Officine Solimano il Festival Desapareciòn, ciclo di iniziative legate all’Argentina, ai Desaparecidos e alla dittatura con una formula dedicata ai vari linguaggi che trovano felice espressione nello spazio polivalente delle Officine Solimano», spiega l’assessore alla Cultura e Politiche Giovanili Elisa di Padova: «Musica, Teatro e Cinema si trasformano per questa tre giorni in importantissimi veicoli di comunicazione su una tematica così importante. Già qualche mese fa insieme al Comune di Altare e al Comitato per il Gemellaggio Altare – S. Carlos Centro abbiamo ospitato il Ministro Cherniak, ministro per i Diritti Umani dell’Ambasciata argentina. Erano stati ribaditi i numerosi legami tra la nostra terra e l’Argentina anche dal punto di vista artistico, penso ai maestri vetrai che emigrarono in argentina che hanno esportato la tradizione altarese oltreoceano. In quell’occasione la nostra città ha aderito alla Campagna per l’Identità nata dall’attività dell’Associazione Abuelas de Plaza del Mayo, le nonne dei bimbi figli di desaparecidos a cui è stata letteralmente strappata l’identità perchè “rapiti” dalle loro famiglie e dati in adozione. Ci siamo impegnati nella convinzione che ricostruire le proprie radici per chi ha subito lo shock e la violenza di una dittatura come quella di Videla sia il primo passo per guardare a un futuro più libero e ricco di memoria, senza la quale – e vale anche per l’Italia – noi tutti saremmo appiattiti da una grande indifferenza».

Dichiara Alberto Saroldi, Coordinatore del Comitato per il Gemellaggio tra Altare e San Carlos Centro (Argentina): «La campagna avviata contestualmente dai Comuni di Altare e di Savona nel maggio 2013, in chiusura della prima edizione della manifestazione “Sol de Mayo”, per la memoria dei desaparecidos e per la ricerca dei loro figli sequestrati, viene ora ripresa con questa iniziativa realizzata dal Consorzio Associativo Officine Solimano con il contributo del Comune di Savona e continuerà ancora nel maggio 2014, con la seconda edizione della manifestazione “Sol de Mayo”, che verrà curata come di consueto dal Comitato per i Gemellaggi del Comune di Altare, con iniziative parallele ad Altare, Carcare e Savona».

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** Il Programma:

Venerdì 31 gennaio Sala Cinema – Nuovofilmstudio ore 19.00 Incontro con il Ministro dell’ambasciata Argentina Carlos Cherniak e Luigi Vallebona, del comitato gemellaggi del Comune di Altare, per parlare di Argentina, dittatura e Hijos, figli dei desaparecidos argentini. Ingresso libero

ore 20.30 proiezione del film documentario, “Il sorriso del capo” di Marco Bechis. Marco Bechis, autore di “Garage Olimpo”, va alle radici del fenomeno della propaganda fascista, una fabbrica del consenso comune a tutte le dittature. Attraverso sorprendenti filmati dell’archivio Luce (cinegiornali, ma anche veri e propri film) Bechis mostra i metodi della propaganda, la vita quotidiana, i dettagli più rivelatori. Ingresso aperto anche ai non tesserati Arci € 7

Sabato 1 febbraio, ore 19.00 Sala Teatro – Cattivi Maestri Incontro con il Ministro dell’ambasciata Argentina Carlos Cherniak e Annapaola Bardeloni, regista dello spettacolo “Quei filini blu”, per parlare del debutto e dei temi affrontati dalla rappresentazione, il tutto in compagnia di vini dal Sud del Mondo.

Sabato 1 febbraio, ore 20.30 – Domenica 2 febbraio, ore 17 Sala Teatro – Cattivi Maestri: Quei filini blu, Anteprima studio su “Quei filini blu”, di Silvia Nati. Con Silvia Nati e Roberta Fornier. Autoproduzione. Regia di Annapaola Bardeloni. Ispirato dalla storia una ragazza, lo spettacolo racconta di una donna che, ormai adulta, scopre di essere figlia di desaparecidos. Durante l’ultima dittatura argentina, i veri genitori vengono arrestati e inghiottiti dalla terrificante macchina di repressione dei generali. La ragazza nasce nel centro clandestino di detenzione della Marina, la ESMA, dove la madre è reclusa. Le prigioniere incinte subiscono tutte lo stesso destino: partoriscono, allattano i figli per una quindicina di giorni e poi sono eliminate con i famigerati “voli della morte”, mentre i neonati vengono adottati da famiglie di militari o simpatizzanti del regime. Così la ragazza cresce inconsapevole delle sue vere origini fino al momento della rivelazione. A quel punto deve fare i conti con una vita vissuta nella menzogna, con gli affetti di quella famiglia che considerava sua e con la nuova famiglia che le si apre davanti, quella dei parenti dei suoi “veri” genitori. Come accettare una nuova identità? Come abituarsi a un nuovo nome? Si può diventare una nuova persona solo perché si accetta di riacquistarne il nome? Raccontare questa storia significa raccontare la storia dell’Argentina degli ultimi quarant’anni. È la storia dei trentamila desaparecidos, è la lotta delle coraggiose Madres e Abuelas de Plaza de Mayo che ancora oggi si battono per la giustizia e la memoria dei propri figli e nipoti. È la storia di un paese che finalmente decide di fare i conti con il passato riaprendo i tribunali e abolendo le leggi di impunità di cui i militari hanno goduto per anni. Identità imposta, identità personale, identità acquisita. Identità di un popolo.

Domenica 2 febbraio, ore 19 Sala Musica – Raindogs House: A sud. Viaggio musicale verso l’Argentina. Recital musicale con Annapaola Bardeloni, Nicola Calcagno e Stefan Gandolfo, Trabateatro. Fuori dagli schemi raccontiamo in musica un viaggio nel tempo attraverso la musica argentina. “Quanto mare per l’Argentina…!” Quanto? Tanto. Un mare di tempo, di spazio, di cuori, di arrivederci, di ritorni, di… L’Argentina… la terra promessa, il tango, il mate, i gauchos, la carne, la Casa rosada, il Rio. L’Argentina sognata, l’Argentina delle cartoline e dei deplian che pubblicizzano “la terra d’argento” … cosa sappiamo dell’Argentina? La musica argentina, come quella di tanti paesi sud americani, ha dentro tre interi continenti: l’America delle origini, l’Europa dei conquistatori e l’Africa degli schiavi. Questa serata ci passa in mezzo tenendo uno sguardo lontano, attento e rispettoso. Questa serata in musica non vuole “scimmiottare”, vuole omaggiare con amore da lontano un paese accogliente, dove le contraddizioni si trasformano in creative meraviglie. Fuori dagli schemi raccontiamo in musica un viaggio nel tempo attraverso la musica argentina. “Quanto mare…” “Si se calla el cantor calla la vida” dice una canzone popolare argentina. “Se tace il cantore tace la vita” Perchè la musica è vita e racconto e denuncia e poesia e salvezza. Il silenzio è il vuoto. Entonces… Cantemos!

Il recital è accompagnato da un apericena Argentino. Cibo per la mente, musica per il corpo. Ingresso € 7 con tessera Arci.