Albenga, allo Spazio Bruno in scena “Luna Park do you want a cracker?”

Albenga. Dopo “Requiem For Pinocchio”, in scena a Terreni Creativi 2016 e “Macaron”, torna la compagnia romana Leviedelfool con l’ultimo capitolo della Trilogia dell’Essere, “Luna Park do you want a cracker?” di Simone Perinelli in collaborazione con Isabella Rotolo, allo Spazio Bruno, via Dante Alighieri, 1, venerdì 27 gennaio ore 21. Alle ore 19,30 la compagnia incontra il pubblico per l’aperitivo e al termine dello spettacolo ci sarà il consueto appuntamento con cibo, vino e musica.

Con “Luna Park do you want a cracker?” vengono nuovamente indagati i meandri dell’esistenza, alla ricerca di quella che è la soluzione al problema esistenziale: «Per affrontare questo tema ci si affianca, come per i primi due capitoli, a un antieroe per eccellenza, il Don Chisciotte, attingendo dal pensiero che sottende al romanzo stesso. Il romanzo di Cervantes nasce in un momento storico dominato dalla perdita di senso e dei confini dell’umano e rivela un’accusa contro una realtà fredda ed ormai estranea, dove si sviluppano le vicende dei personaggi che si rivelano però capaci di non lasciarsi ingannare dall’apparenza delle cose. L’analogia storica tra il tempo di Cervantes e quello attuale è evidente. Viene raccolto quel sentimento di perdita dell’essere umano di fronte al cosmo e all’inevitabile ripetersi della storia, tra le domande che non trovano risposte, persi nel grande Luna Park che è la vita stessa cercando, come Cervantes, di destreggiarci e mettere a confronto una realtà immorale con una realtà idealizzata».

«Una notte: quell’arco di tempo utile a mettersi in contatto con Dio prima che arrivi il mattino a dissolvere le trasmissioni radio notturne, a spegnere i fari delle auto che sfrecciano sulla tangenziale
est di Roma. Una notte per entrare nella wunderkammer di Don Chisciotte e un non-luogo per non pensare, ma solo attendere, preparandosi una frase da dire. Perché forse un giorno arriverà un segno da un altro pianeta e per effetto di una solidarietà, l’insieme dello spazio terrestre diventerà un luogo. Essere terrestre significherà finalmente qualcosa. Prima di allora bisognerà attendere e prepararsi una frase da dire. Perché è nell’anonimato di un non-luogo che si prova in solitudine la comunanza dei destini umani. “Do you want a cracker?”».

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