Rischio che i gruppi a carbone ancora non a norma della Centrale Tirreno Power di Vado Ligure continuino a inquinare violando i limiti delle emissioni consenti per legge, con conseguenti danni per l’ambiente e la salute: in buona sostanza queste sarebbero le ragioni che oggi hanno portato il Gip Fiorenza Giorgi a respingere l’istanza di dissequestro presentata nei giorni scorsi dall’azienda.
“Questa notizia è per noi motivo di grande preoccupazione” è il commento di Elio Guglielmelli, Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Savona: ” Ritenevamo e tuttora riteniamo valido il progetto e, alla luce dei previsti interventi di ambientalizzazione, confidavamo in un esito del tutto differente: la decisione di mantenere sotto sequestro la centrale di Tirreno Power di Vado Ligure rappresenta un duro colpo per il mondo dell’industria e per tutto il territorio, con conseguenze negative per l’azienda, per i lavoratori, e per l’indotto. Ancora una volta, spiace vedere che gli sforzi della Società, che negli ultimi mesi si è costantemente assunta impegni importanti per venire incontro alle richieste delle istituzioni, non siano stati tenuti nella giusta considerazione”.
“È indubbio che le ricadute negative, sotto il profilo economico, occupazionale e produttivo, saranno pesantissime: uno scenario che avremmo preferito scongiurare, poiché in un momento di crisi economica diffusa e di difficoltà delle industrie, gli effetti potrebbero essere devastanti. Stupisce, inoltre, che in tutta Italia e in buona parte d’Europa, nella produzione termoelettrica a combustibile fossile, i limiti cui si sarebbe autonomamente sottoposta Tirreno Power non sono imposti praticamente ad alcuno, mentre a Savona si ritiene di richiedere molto più, e comunque sembra non bastare”.
“Come già affermato in più di un’occasione, il nostro territorio non può più permettersi di perdere importanti realtà produttive e, nell’auspicare ancora una volta una rapida e ragionevole soluzione a questa delicata situazione, ci poniamo un forte interrogativo sulla possibilità di fare impresa in provincia di Savona, quando spostandosi di qualche chilometro, in Italia, o di qualche centinaia di chilometri, in Paesi a noi vicini, si può operare in condizioni e contesti di maggior favore”, conclude Guglielmelli.