Liguria, in Consiglio regionale dibattito sulla situazione del sistema sanitario ligure

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

In Consiglio regionale Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha svolto la relazione introduttiva spiegando i motivi che hanno spinto la minoranza a chiedere una seduta straordinaria dedicata alla situazione del sistema sanitario ligure.

Pastorino ha espresso una valutazione negativa sulla gestione della sanità da parte della giunta spiegando che il sistema politico regionale del presidente Giovanni Toti sarebbe entrato in crisi. Il consigliere ha ricordato che la Liguria sta attraversando a partire dal 2013 una fase di decremento demografico mentre, contemporaneamente, c’è stato un aumento progressivo della spesa sanitaria mentre il sistema informatico del sistema sanitario sarebbe obsoleto e non integrato fra le varie asl. Pastorino ha rilevato che i ritardi del sistema sanitario ligure, rispetto alle altre Regioni del Nord, starebbe alimentando la mobilità passiva. Secondo il consigliere, che ha citato i dati Agenas, la qualità delle prestazioni in Liguria è fra le più basse mentre la spesa sanitaria pro capite è fra le più alte rispetto alle regioni confinanti e ha rilevato che l’incremento del personale sanitario, sia medici che infermieri, rimane comunque un elemento più critico rispetto ad altre Regioni, anche perché la giunta non metterebbe le aziende in condizioni di assumere non fornendo i fondi necessari. Queste carenze influirebbero sull’assistenza e – ha detto Pastorino – in Liguria l’8% dei cittadini ha rinunciato a curarsi. Nel suo lungo intervento il consigliere ha criticato, inoltre, i costi di gestione e l’efficienza di ALiSa e la creazione di altre strutture – ha citato anche la struttura di missione – che dovrebbero svolgere le stesse funzioni e ha proposto lo scioglimento di ALiSa. Pastorino ha concluso chiedendo un programma di governo della sanità in cui siano definite le priorità di intervento e un cambio di marcia, a partire dalla governance.

Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha espresso preoccupazione in quanto, nonostante il debito crescente del sistema sanitario ligure, restano inalterate tasse e servizi. Secondo il consigliere il sistema organizzativo sarebbe in confusione e ha citato, in particolare, Asl1 dove il ruolo della direzione è stato assunto in pochi anni da diversi direttori. Secondo Ioculano la maggior parte delle scelte in politica sanitaria sarebbero dettate solo da una ricerca di consenso da parte della giunta senza tenere conto della spesa.

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Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha rilevato che i liguri sono consapevoli delle carenze del sistema sanitario ligure. Il consigliere ha sottolienato che alcuni dei finanziatori della Regione avrebbero partecipato a gare e bandi, ponendo un problema di opportunità politica. Il consigliere ha ricordato i progetti di privatizzazione di alcuni ospedali, e ha citato quello di Bordighera, e la creazione di diverse “casa della salute” con l’intervento dei privati.

Stefano Balleari (FdI) ha apprezzato alcuni aspetti dell’intervento di Pastorino, soprattutto per gli aspetti propositivi, mentre ha contestato l’intervento di Sansa relativo ai finanziamenti dei privati e al loro coinvolgimento nella gestione di alcune strutture sanitarie. Il consigliere ha rilevato che in alcune Regioni la convivenza fra pubblico e privato nella sanità ha avuto effetti positivi sull’assistenza e ha precisato che la sanità ligure è perfettibile, ma che in Liguria ci sono eccellenze nazionali e internazionali.

Mabel Riolfo (Gruppo misto-Liberale) ha ribattuto ad alcune critiche della minoranza che –ha detto – avrebbero solo una finalità di protagonismo comunicativo. Rispetto al territorio della Asl1, il consigliere ha ricordato che l’ospedale di Bordighera oggi rappresenta un importante ausilio per i cittadini dell’imperiese e questo progetto di privatizzazione ha, dunque, fornito risposte ai cittadini così come la riapertura del punto nascite di Sanremo.

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato che le Regioni viaggiano a velocità diverse e che questo è dovuto alla capacità di chi governa di mettere in campo misure adeguate. Secondo il consigliere, fra queste, la Liguria avrebbe la maglia nera, in particolare nel più lento recupero dopo la pandemia anche se ha ottenuto fondi maggiori rispetto al passato e questo ritardo, secondo Arboscello, dipende da una incapacità della giunta a gestire le criticità.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha sottolineato il problema della carenza di personale, l’elevata mobilità passiva, i ritardi nel realizzare i progetti dei nuovi ospedali previsti da tempo e ha accusato la giunta di inefficienza gestionale delle risorse, che avrebbe conseguenze sull’assistenza. Secondo il consigliere, inoltre, il disavanzo strutturale crescente avrebbe portato al taglio di servizi con un buco di bilancio che toglie risorse alle aziende sanitarie ad altri settori fra i quali ha citato agricoltura e politiche del lavoro.

Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) ha precisato, replicando a Arboscello, che le fughe sanitarie sono soprattutto nel settore ortopedico e che nelle Regioni prescelte dai liguri operano molti specialisti ortopedici che si sono formati proprio nella università ligure. Il consigliere ha precisato che questi specialisti in ortopedia nella maggior parte dei casi fuori Liguria non lavorano in strutture pubbliche ma private che, evidentemente, danno risposte soddisfacenti.

Centi Roberto (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha dichiarato che è lecito domandarsi se una politica sanitaria in Liguria corrisponda ad un tipo di finanziamento massiccio da parte dei privati. Secondo il consigliere le strutture delle periferie devono essere attrattive per i giovani professionisti mentre attualmente molte strutture, e ha citato in particolare quelle della Asl5, sono inadeguate. Forti critiche sono state espresse da Centi anche sul progetto del Gaslini cosiddetto “allargato” e sul deficit sanitario.

Veronica Russo (FdI) ha dichiarato che nel corso del dibattito da parte della minoranza non sono arrivati interventi propositivi, ma solo durissime critiche. Il consigliere ha precisato che i tagli di fondi nazionali alla sanità sono iniziati nel 2019 mentre ha rilevato che l’attuale governo ha aumentato le quote di finanziamento. Secondo il consigliere, inoltre, la carenza di medici va imputata anche alla carenza di programmazione delle amministrazioni precedenti alle due guidate da Giovanni Toti.

Sergio Rossetti (Gruppo misto-Azione) hareplicato a Russo rilevando che il centro sinistra ha governato per 10 anni in Liguria mentre il centro destra, e ha ricordato anche la giunta Biasotti, per quindici. Secondo il consigliere i ritardi nella realizzazione di nuovi ospedali dipende dalla cattiva programmazione dell’attuale giunta che, nonostante l’occasione di fondi rappresentata dal Pnrr, non avrebbe potenziato in modo adeguato anche la medicina e l’assistenza territoriale.

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha illustrato nel dettaglio i tempi di attesa per alcuni accertamenti radiologici, asl per asl, e ha sottolineato il collasso dei reparti di pronto soccorso. Il consigliere ha aggiunto che, viste le lunghe liste di attesa, molti cittadini che non possono accedere al privato rinunciano a curarsi. Candia ha rilevato, inoltre, che non sono stati ancora realizzati gli ospedali del Felettino, nello spezzino, a quello di Arma di Taggia.

Sonia Viale (Lega Liguria-Salvini) ha ricordato il proprio impegno, in qualità di assessore alla sanità nella precedente giunta regionale e il percorso programmatorio avviato con il “Libro bianco” e ha rilevato come il covid abbia cambiato il rapporto fra le Regioni e lo Stato centrale e con la stessa l’Unione Europea. Il consigliere ha sottolineato che il deficit della sanità ligure è progressivamente sceso dal 2016 al 2019, ma che una minima quota, controllata, di disavanzo permette comunque di rispondere alle esigenze dei cittadini.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato che l’obbiettivo della giunta e della maggioranza è la chiusura definitiva della sanità pubblica nella Asl1 e nella Asl5. Il consigliere ha aggiunto che spesso coloro che scelgono di rivolgersi ad altre regioni subiscono forti disagi. Secondo Natale, dunque, la giunta sta negando un diritto essenziale ai cittadini liguri che – ha detto – spesso rinunciano a curarsi a causa delle lunghe liste di attesa.

Angelo Vaccarezza (Forza Italia) ha ribattuto alle critiche sul sistema sanitario e ha dichiarato che la risoluzione presentata dalla minoranza (che verrà votata alla fine della seduta, ndr) sarebbe un cartello elettorale, una sorta di programma ma che sarà difficile mettere insieme tutte le proposte contenute nel documento. Il consigliere ha accusato la minoranza di centro sinistra di avere creato, quando era alla guida dell’amministrazione regionale, un buco finanziario e di avere provocato la fuga di medici dalla Liguria.

Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha replicato alle critiche della minoranza precisando che gli operatori sanitari stanno lavorando con grande impegno per garantire l’assistenza. Il consigliere ha rilevato, in particolare, che l’ospedale di Albenga avrebbe subìto un graduale impoverimento durante le precedenti amministrazioni di centro sinistra. Rispetto alla carenza di personale medico Mai ha ricordato le misure assunte dalla giunta e ha precisato che questa situazione ha origini che risalgono a più di un decennio fa.

Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) ha accusato la minoranza di strumentalizzare le oggettive difficoltà della gestione sanitaria nel savonese. In particolare, rispetto alla Risoluzione presentata oggi dai gruppi di minoranza, il consigliere hadichiarato che questo documento è uno strumento esclusivamente per criticare a 360 gradi il sistema attuato dall’attuale amministrazione che, in realtà,ha dovuto affrontare il buco finanziario provocato da altre giunte regionali.

Claudio Muzio (Forza Italia) si è dichiarato deluso dagli interventi della minoranza da cui – ha detto – sono arrivate solo poche proposte. Il consigliere ha rilevato che sono necessarie molte risorse per sostenere l’assistenza, anche in considerazione dell’età media elevata dei cittadini liguri, e i costi che riguardano il personale medico. Muzio ha rilevato che alcune scelte del passato sono all’origine della difficile situazione attuale relativa alla carenza di personale sanitario.

Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) ha definito improprie e irrelastiche alcune critiche espresse da alcuni consiglieri di minoranza. Il consigliere ha sottolineato il ruolo attrattivo svolto dagli ospedali Galliera e San Martino di Genova rispetto ai pazienti di altre regioni e ha rivendicato il ruolo di primo piano nella sanità nazionale dell’ospedale pediatrico Gaslini e, infine, ha smentito i numeri relativi alle liste di attesa che erano stati illustrati in alcuni interventi dell’opposizione.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha accusato la maggioranza di non avere una idea relativamente alla programmazione sanitaria e ha accusato la giunta di inadeguatezza a ricoprire il ruolo. Il consigliere, inoltre, ha illustrato i rischi connessi all’attuazione dell’autonomia differenziata per la Liguria che, rispetto alle Regioni limitrofe, partirebbe da una situazione di maggiore sofferenza. Garibaldi ha accusato la giunta di una cattiva gestione delle risorse e di avere peggiorato la qualità dei Lea.

L’assessore alla sanità Angelo Gratarola è intervenuto al termine degli interventi dei consiglieri di maggioranza e minoranza. Gratarola ha assicurato che il sistema universalistico è stato realizzato in quanto nessun cittadino è rimasto indietro e ha rigettato le critiche al sistema digitale, ricordando che AGENAS ha addirittura chiesto di renderlo disponibile anche per altre Regioni. Rispetto alle critiche rivolte alla giunta di non avere aperto nuovi ospedali negli ultimi 9 anni, l’assessore ha precisato che costruire ospedali è molto difficile perché le norme e i bizantinismi del nostro Paese sono tanti. Gratarola ha spiegato che la Liguria è una regione che costa più di altre perché ha un indice di vecchiaia elevato e, dunque, ci sono spese maggiori per diagnostica, farmaceutica, ricoveri e anche in termini sociosanitari e sociali. Rispetto alle segnalazioni di cittadini che rinunciano a curarsi l’assessore ha replicato che se una persona non si cura e si allontana dal mondo delle cure dovrebbero esserci indicatori negativi di mortalità, di aumento della comorbidità, cosa che, invece, non si verifica. Per quanto riguarda la carenza di personale Gratarola ha spiegato che il problema del personale medico ha radici profonde e che, dunque, il problema non è quello di aprire tout court solo i posti a medicina, ma che occorre orientare il mercato del lavoro su alcuni tipi di specializzazione. L’assessore ha confermato che le “case di comunità” saranno portate a termine entro giugno 2026 e, rispetto alle critiche sul progetto del “Gaslini diffuso”, ha assicurato che questo rappresenta l’unica garanzia per portare cure di alto livello sui territori. Per quanto riguarda l’assistenza agli anziani Gratarola ha ricordato che la Liguria è l’unica Regione che ha un fondo di solidarietà di 16,5 milioni che permette di garantire la compartecipazione alle famiglie in momenti di grande difficoltà. L’assessore ha concluso sottolineando la passione, la volontà e l’onesta intellettuale della giunta per dare risposte ai cittadini.