Parole Ubikate in mare a Savona: in piazza Sisto, Luca Mercalli presenta “Salire in montagna”

AltaVia Monti-Liguri

Secondo appuntamento per Parole Ubikate in mare a Savona, la rassegna letteraria estiva con i grandi scrittori in piazza che, per il secondo anno, aggiunge alla tradizionale programmazione di Albissola Marina gli appuntamenti della città capoluogo, in una logica di grande collaborazione e di sinergia tra i territori.

Organizzato dalla libreria Ubik e dal Comune di Savona, il festival vede come protagonista della serata, sabato 15 luglio ore 21.15 in piazza Sisto, Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, presidente della Società Meteorologica Italiana, autore di numerosi articoli su riviste internazionali oltre che su La Stampa, la Repubblica e altri giornali, per anni ospite fisso di “Che tempo che fa” su Rai 3 e conduttore di “Trame” su Radio Due.

Intervistato da Renata Barberis, che della rassegna è direttrice artistica, Mercalli affronta il tema del riscaldamento climatico attraverso una narrazione in prima persona che racconta la propria esperienza del Salire in montagna, che è titolo del libro che presenta a Savona. La montagna è una delle vie da percorrere per sfuggire al surriscaldamento globale. Insieme alle tecnologie sostenibili, all’efficienza energetica e a una vita più contemplativa e meno competitiva.

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La serata sarà punteggiata di momenti musicali a cura della flautista Silvia Schiaffino.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI IN PIAZZA SISTO

Mercoledì 19 luglio ore 21.15 Daniela PoggiRicordami!” Partecipa Giorgia Wurth | Le prime ore della sera. Una stanza. Un letto sul quale è distesa una donna che, per anni, giorno dopo giorno, è scivolata nell’oblio dell’Alzheimer. Una poltrona dove siede la figlia, conscia che quella sarà la notte che libererà la madre dalla prigionia del corpo. La protagonista si mette a nudo senza timore del giudizio o della critica, in un flusso di parole che compongono un soliloquio. Daniela Poggi (attrice di numerosi film, conduttrice di diversi programmi televisivi tra cui “Chi l’ha visto?”, ma anche attrice di teatro già nel 1978 con Walter Chiari, con cui peraltro ha avuto anche un legame affettivo) si svela nella malinconia della maternità mancata, nel senso di abbandono provato in collegio, nella ricerca della felicità, sempre in fuga da se stessa e dagli altri, attraverso viaggi, vissuti in gioventù, a volte al limite dell’incoscienza. E di fronte all’asprezza del morbo della madre, della morte prematura del padre e della perdita dei figli, l’autrice mantiene una profonda consapevolezza delle scelte compiute come emblema del suo innato spirito libero.

Domenica 23 luglio ore 21.15 Agnese PiniUn autunno d’agosto” | L’eccidio nazifascista che ha colpito la mia famiglia Estate 1944. Lungo la Linea gotica si consuma la parte più feroce della guerra in Italia, una serie di eccidi orribili per mano dei nazifascisti. A San Terenzo Monti, paese di poche centinaia di abitanti tra Liguria, Emilia e Toscana, vengono uccise senza pietà 159 persone, in prevalenza donne e bambini, l’esecuzione accompagnata dal suono di un organetto. Attraverso la storia della sua famiglia, con una scrittura intensa, viva e piena di grazia, Agnese Pini (direttrice dei quotidiani La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino e Quotidiano Nazionale) ha scritto un grande romanzo civile, con il respiro universale dell’inchiesta-racconto che parla di noi e del presente. “Una storia così – dice l’autrice – lascia un segno indelebile nelle famiglie che l’hanno subita. L’ho sentita raccontare fin da quando ero piccola: la raccontavano mia nonna, mia madre, mia zia, ma per molto tempo ho pensato che fosse un capitolo ormai chiuso della storia d’Italia e della mia storia personale. Invece ho capito che nel nostro Paese non riusciamo a guardare il ventennio fascista con una memoria davvero condivisa”.

Mercoledì 26 luglio ore 21.15 Carlo Petrini Il gusto di cambiare – La transizione ecologica come via per la felicità | Che il modello alimentare-economico attuale sia insostenibile per la Terra, ce lo conferma la realtà, tra ingiustizie sociali e cambiamenti climatici. Se la classe politica tentenna di fronte alle virate di sistema che sarebbero necessarie, deve essere la società civile a prendere le redini in mano per dare vita a un nuovo paradigma: quello dei beni comuni, della transizione ecologica, di un coinvolgimento attivo. In questo libro Carlin Petrini (fondatore di Slow Food, l’organizzazione si occupa della salvaguardia della cultura e delle tradizioni culinarie locali, nonché Ambasciatore Speciale della FAO in Europa) si confronta in modo inedito e stimolante con l’economista e gesuita Gaël Giraud. Ne nasce un libro illuminante e ricco di proposte concrete per dare un futuro al pianeta che abitiamo.

Sabato 29 luglio ore 21.15 Luigi Ciotti-Marco Revelli Dimmi chi escludi, ti dirò chi sei – Dieci anni senza don Gallo | Il fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera Don Luigi Ciotti, insieme al sociologo e storico Marco Revelli si incontreranno al Festival con la Comunità San Benedetto al Porto nel decennale della scomparsa di don Andrea Gallo, per ricordare il prete di strada che predicava l’antifascismo, infondeva fiducia ai più fragili, si infiammava di fronte alle ingiustizie e (come cantava l’amico De André) andava in direzione ostinata e contraria. Partendo dal suo pensiero e dal suo esempio, si cercherà di riflettere e interrogarsi sullo stato dei diritti nel nostro paese, per ritrovare la “responsabilità” dell’essere più cittadini attivi e meno ‘sudditi’. È fondamentale ribadire che senza uguaglianza e giustizia sociale non può esserci libertà e che solidarietà significa, prima di tutto, difesa dei diritti e delle opportunità di tutti. Con le sue parole: “Tutti abbiamo una responsabilità: l’Italia è come una barca che naviga in un mare in tempesta senza bussola. Io ho due bussole: come uomo dotato di una coscienza civile la mia bussola è la Costituzione, come Cristiano la mia bussola è il Vangelo.”

Martedì 8 agosto ore 21.15 Maurizio De GiovanniSorelle” | Una storia di Sara Una nuova indagine per l’ex agente segreto Sara Morozzi, scaturita dalla penna di De Giovanni (uno degli autori noir italiani più apprezzati e venduti in Italia, autore delle fortunate serie di romanzi con protagonisti il commissario Ricciardi, i bastardi di Pizzofalcone e Mina Settembre, dalle quali sono state tratte serie televisive Rai di grande successo). Teresa Pandolfi ha esagerato: questo pensa chi l’ha rapita. La sfacciata, attraente bionda a capo dell’Unità segreta dei Servizi deve essere fatta fuori. Per Sara è più di un’amica, o una collega: è come una sorella. Quindi dal giorno in cui non le risponde a un messaggio, ha capito: Teresa è in pericolo di vita. Così comincia una forsennata corsa contro il tempo. Sara dovrà scavare dentro tutto ciò che sa di lei, tornare alle indagini di ieri, collegarle a quelle di oggi. Ma dovrà soprattutto schiudere lo scrigno dei ricordi, anche i più minuti, all’apparenza insignificanti, che ognuno di noi cela a propria insaputa in fondo al cuore.

Martedì 15 agosto ore 21.15 Fabio GenovesiOro puro” | Palos, Spagna, agosto 1492. Nuno ha sedici anni, ed è soprannominato il granchio, perché pur vivendo sul mare non ha mai desiderato solcarlo, proprio come i granchi. Finché deve imbarcarsi su una nave di cui ignora la destinazione. Si tratta della Santa María, a bordo della quale Cristoforo Colombo scoprirà il Nuovo Mondo. Avendo imparato dalla madre a leggere e scrivere, Nuno diventa lo scrivano di Colombo, e trascorrendo ore ad ascoltarlo sente crescere l’entusiasmo per i grandi sogni di questo imprevedibile esploratore visionario. Attraverso lo sguardo di Nuno, percorriamo il viaggio più importante della storia dell’umanità: i giorni infiniti prima di avvistare terra, fino alla scoperta di un mondo nuovo, una nuova, diversa possibilità di intendere la vita. In questo romanzo, Fabio Genovesi (scrittore amatissimo, autore di vari romanzi tradotti in molti paesi europei) ci cala dentro una grande avventura umana, esistenziale e sentimentale, che si snoda attraverso imprese, amori, ma anche crudeltà spaventose e soprusi, rimarcando l’insopprimibile ed eterno istinto degli uomini a prendere, consumare e distruggere tutto, persino se stessi.