Viola (immunologa) a 24 Mattino su Radio 24: “Settantenni in casa ipotesi non praticabile”; “Lockdown programmato una settimana al mese” 

"C’è uno scontro Stato-Regioni, qui non c’entra la scienza ma la politica”

Donna anziana

Milano / Genova | Una delle ipotesi discussa ieri nel confronto Regioni / Governo, ma respinta, è stata quella di pensare a lockdown per “fasce d’età”, secondo alcune richieste avanzate dai presidenti di Piemonte, Lombardia e – con più sollecitudine – Liguria, Giovanni Toti. Su questa opzione si è espressa oggi anche Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova ai microfoni di 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. Tenere solo i settantenni in casa, ha sostenuto, “ha poco senso, non risolverebbe problemi perché l’età media dei ricoverati è bassa e chi va al pronto soccorso, vero problema adesso, è ogni fascia di età, e poi quando andremo a riaprire avremo un sacco di settantenni potenzialmente esposti al virus se facciamo circolare il virus in ogni fascia di età”.



L’ immunologa dell’università di Padova si è detta anche contraria a un lockdown generale. “La situazione sta precipitando un po’ ovunque ma non serve un lockdown generale, bisognerebbe intervenire in maniera mirata a seconda della situazione epidemiologica, della disponibilità di letti in terapia intensiva e della capacità di fare tamponi, la sensazione è che stiamo andando nel panico e a rimorchio del virus invece che guidare noi, si sta perdendo il controllo. C’è uno scontro Stato-Regioni, qui non c’entra la scienza ma la politica”.

Lo dice su Radio 24. Non ha senso un provvedimento a settimana, ha argomentato Antonella Viola a 24Mattino di Simone Spetia: “la mia proposta è un lockdown programmato, ad esempio una settimana al mese, poi decide il Cts come e quando, così si sa in anticipo e possiamo organizzarci da qui a giugno e il resto delle tre settimane possiamo avere una vita regolare sempre rispettando le regole”. In questo modo eliminiamo “l’ansia di un Dpcm che cambia ogni settimana, oggi tutti noi stiamo vivendo una situazione ansiogena perché non sappiamo cosa succederà domani, questo non fa bene a nessuno” ha concluso l’immunologa.  (effe)

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