Lettera aperta al presidente Conte e ai ministri Franceschini e Gualtieri: “ristoro immediato per le arti, la musica, la cultura e lo spettacolo dal vivo”

Sipario chiuso

Roma | Sono oltre 400 gli operatori culturali che sottoscrivono la lettera aperta sia contro lo stop generale dello spettacolo dal vivo, sia per chiedere un ristoro immediato e a fondo perduto per gli organismi di tutta la filiera culturale, oltre ad un sostegno ai lavoratori dell’intero comparto artistico. Per effetto del nuovo DPCM, fino al 24 novembre sipari chiusi in tutta Italia per cinema, teatri, concerti e per ogni altra perfomance artistica dal vivo.

A nome di tutti i sottoscrittori della lettera aperta indirizzata al premier Conte e ai ministri Franceschini e Gualtieri, il presidente di FEDITART, Gino Auriuso, precisa che “questa misura assunta nei confronti della Cultura e Spettacolo dal Vivo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già fortemente provato, e soprattutto provocherà un effetto sociale devastante privando i cittadini di uno strumento di condivisione e riavvicinamento umano, seppur nel rispetto del distanziamento fisico. È urgente una misura di aiuto che preveda il ristoro immediato per tutte le arti dello spettacolo”.

«Egregio Presidente, Egregi Ministri,
la decisione contenuta nel nuovo DPCM che determina la sospensione degli spettacoli in teatri, cinema e sale da concerto, nonché la fortissima limitazione dei circoli culturali,
colpisce il comparto italiano che più di ogni altro ha adottato correttamente e rispettosamente le misure prescritte dai protocolli sanitari.
Ultimi studi dimostrano che i teatri, i concerti, i cinema, sono tra i luoghi più sicuri del Paese,
ed in virtù di questo, ci sfugge la ratio con la quale si sospendono tali attività al contrario di altre che per propria natura non possono garantire i livelli di sicurezza raggiunti nei nostri luoghi.
Questa misura assunta nei confronti della Cultura e Spettacolo dal Vivo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già fortemente provato, e soprattutto provocherà un effetto sociale devastante privando i cittadini di uno strumento di condivisione e riavvicinamento umano, seppur nel rispetto del distanziamento fisico.
Alla luce di tutto questo e per evitare la chiusura definitiva di migliaia di imprese e realtà culturali,
chiediamo un immediato ristoro diretto e a fondo perduto per gli organismi di tutta la filiera culturale ed un sostegno ai lavoratori dell’intero comparto: artisti e imprese del settore musicale, teatrale e coreutico, operatori e tecnici dello spettacolo, associazioni, centri e circoli culturali, bande, cori e scuole d’arte.
Nella certezza di poter contare sul Vs impegno vi auguriamo buon lavoro, l’Italia ne ha bisogno!»