Coronavirus Liguria, presidente Toti: “aumenta contagio ma sistema continua a reggere”

Toti informa coronavirus

Savona / Genova | “I numeri del contagio da Coronavirus continuano a crescere anche in Liguria ma il nostro sistema sanitario continua a reggere, garantendo le adeguate cure a tutti coloro che ne hanno bisogno (N.d.R.: vedi QUI: Coronavirus in Liguria: 524 persone positive e 1609 in sorveglianza attiva; 33 i decessi dall’inizio dell’emergenza). La buona notizia è che tra i casi positivi, ci sono anche 33 persone che sono clinicamente guarite. Sta proseguendo il piano per aumentare la disponibilità di letti di terapia intensiva e di media intensità, mano a mano che aumenta il bisogno. Ma non è infinito e dobbiamo evitare di arrivare al punto in cui non potremo più aumentare i posti letto. Intanto ci siamo organizzati autonomamente per l’approvvigionamento dei DPI, a partire dalle mascherine più sofisticate: tra domani e mercoledì arriveranno i primi carichi di materiale, uno dalla Sardegna e uno dalla Cina (atteso complessivamente circa 1 milione di Ffp2 e Ffp3 nelle prossime settimane), grazie anche alla generosità e disponibilità dei nostri spedizionieri e operatori della logistica. Ci stiamo attrezzando anche per avviare la produzione fino a 600mila mascherine chirurgiche attraverso ditte liguri”. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto anche questa sera sull’emergenza Coronavirus, insieme alla vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, all’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone e al sindaco di Genova e presidente di Anci Liguria Marco Bucci.

“In queste ore – ha aggiunto Toti –  abbiamo DPI appena a sufficienza per rifornire chi è in prima linea in questa guerra. Domani arriveranno da Roma dieci respiratori. Non abbiamo notizie dal governo sui dispositivi di protezione ma non c’è polemica: siamo certi che gli uomini della Protezione civile a Roma stiano lavorando come i nostri, con la stessa abnegazione”. Il presidente ha spiegato che “le mascherine sofisticate, Ffp2 e Ffp3, sono le più difficili da trovare e quando arriveranno verranno consegnate al personale sanitario in prima linea negli ospedali. Se tutto va come deve, la prossima settimana avremo messo in piedi una catena logistica autonoma per garantire i rifornimenti dei DPI, che verranno gestiti e distribuiti con grande rigore, a partire dal personale maggiormente esposto al rischio di contagio. Il materiale sarà quindi distribuito anche alle altre categorie che ne hanno bisogno, come ad esempio i medici della continuità assistenziale o i medici di medicina generale”. Rispetto all’utilizzo di queste ultime da parte dei cittadini, il presidente Toti ha evidenziato che “questa mascherine non devono essere coperte di Linus. L’unico modo efficace per proteggersi è rispettare le regole: mantenere la distanza di sicurezza, lavare spesso le mani e non toccarsi la bocca e gli occhi. Per il momento i cittadini stanno rispettando le regole, seppur con alcune eccezioni. Quello che stiamo facendo – ha spiegato – ci aspettiamo inizi a dare risultati dal prossimo fine settimana quando speriamo di osservare un iniziale calo della curva dei contagi. Non dobbiamo mollare, credo che siamo sulla buona strada ma i prossimi giorni saranno duri davvero e non dobbiamo abbassare la guardia di un centimetro”. In merito alla sanificazione delle strade, “abbiamo consegnato ad Anci le linee guida – ha aggiunto Toti – e domani arriverà anche un parere di Arpal a supporto. Ma nella stragrande maggioranza dei casi questa procedura non impedisce il contagio: non esistono sostanze che rendano le superfici immuni dal virus. Non esistono rimedi salvifici”.

Per quanto riguarda le segnalazioni di persone arrivate in Liguria da altre Regioni, il presidente Toti ha spiegato che “sono arrivate circa 6-7mila comunicazioni, che vanno analizzate perché alcune sono qui per motivi di lavoro. È evidente che oggi tutti dobbiamo rimanere nelle nostre case senza effettuare spostamenti, se non per i comprovati motivi previsti. È ancora vigente il divieto per gli albergatori di ospitare turisti da altre regioni se non per motivi lavoro”.

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La vicepresidente Viale ha ringraziato “per la grande generosità dimostrata tutti i cittadini che stanno effettuando donazioni al personale sanitario, consegnando il pranzo o la cena o con versamenti di denaro o raccolte fondi. Preciso solamente che alcune meritevoli associazioni raccolgono fondi anche per i DPI. Ci tengo a precisare che la mancanza di questi dispositivi non dipende da carenza di disponibilità economiche ma perché non si trovano neanche da acquistare”. Per quanto riguarda le persone senza fissa dimora, ha aggiunto che “siamo in contatto costante con i Comuni. Abbiamo effettuato un monitoraggio dei posti nei dormitori e sono sufficienti per garantire le distanze di sicurezza e l’accoglienza. Tuttavia si tratta di persone che hanno fatto una scelta di vita e, indipendentemente dalle disposizioni di legge, non vogliono andare in struttura. Per questo garantiremo una particolare attenzione dal punto di vista sanitario”. L’assessore ha poi reso noto che “come accaduto in Asl1, anche nelle altre aziende saranno attivati numeri telefonici per l’assistenza psicologica agli operatori e cittadini, soprattutto ai familiari dei ricoverati”.

L’assessore Giampedrone ha evidenziato che “la nostra protezione civile si recherà a Malpensa per ritirare i carichi di DPI che arriveranno nei prossimi giorni. Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità per garantire questi materiali al personale sanitario e anche alla Protezione civile e alle altre categorie che stanno operando con sacrifici”. Per quanto riguarda le strutture destinate ad ospitare pazienti in ‘dimissione protetta’ dagli ospedali e persone che devono effettuare la quarantena, Giampedrone ha aggiunto: “All’ex ospedale Falcomatà della Spezia è stato trasferito oggi un paziente dal Sant’Andrea. Domani avremo la disponibilità di 51 posti nella Rsa di Viale Cembrano a Genova ed entro il fine settimana anche della Scuola di Polizia Penitenziaria di Cairo e del primo modulo da 25 posti sulla nave in porto a Genova. Speriamo in questo modo di alleggerire il nostro sistema sanitario, assicurando la giusta sistemazione a chi può essere dimesso ma non può ancora tornare a casa”, ha concluso. 

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