(effe) – Savona. «E non fummo la felice corrente di due acque confluite? — Ma l’eterno fu un attimo. — E bastò il breve giro d’un giorno. Ciascuno fu nel suo oggi come in serrata prigione.» (novembre 1914). “Giovanni Boine: plausi, botte e frantumi”, si conclude su questo tema il ciclo di incontri dedicati alla letteratura ligure tra Ottocento e Novecento organizzati dal prof. Pier Luigi Ferro per il Liceo Chiabrera, in collaborazione col Dipartimento di Italianistica dell’Università di Genova e con il Comune di Savona.
Veronica Pesce, ricercatrice dell’ateneo genovese e studiosa dell’opera di Giovanni Boine, in Sala Rossa del Comune di Savona venerdì 8 febbraio (ore 15.30) parlerà al pubblico della personalità inquieta e intransigente dello scrittore ligure, nella quale le ragioni dell’arte e dell’invenzione si intrecciavano con profondi motivi filosofici e spirituali, insieme alla manifestazione di una riflessione critica senza remore, capace cioè di riconoscere il talento di un giovane poeta ancora quasi sconosciuto, come accadde con Sbarbaro, ma anche di colpire con severe e umorali botte critiche opere giudicate insincere e non riuscite.
Durante la conferenza pubblica di venerdì sono previste letture a cura del laboratorio di scrittura letteraria e interpretazione de I Coribanti del Liceo Chiabrera Martini di Savona.
*Veronica Pesce è ricercatrice presso l’Università di Genova. Si è occupata in numerosi studi soprattutto della letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento, curando l’edizione dei Frantumi di Giovanni Boine (Genova, San Marco dei Giustiniani, 2007) e di Murmuri ed Echi di Mario Novaro (Genova, San Marco dei Giustiniani, 2011). Per lo stesso editore, nel 2012 ha curato l’edizione delle Lettere a Mario Novaro di Camillo Sbarbaro (2012). Ha inoltre curato, insieme ad altri studiosi, l’edizione delle Lettere a «La Riviera Ligure» (vol. IV 1913, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2013).