L’export del manifatturiero ligure frena: -15,1%

Giancarlo Grasso

Decisa frenata dell’export ligure nel primo trimestre del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Frenata che riguarda sia il totale del manifatturiero, sia i nove settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (ovvero: Prodotti alimentari; Prodotti tessili; Articoli di abbigliamento; Articoli in pelle e simili; Legno e sughero, paglia e intrecciati, escluso mobili; Prodotti di stampa e riproduzione; Prodotti in metallo, escluse macchine e attrezzature; Mobili; Prodotti delle altre manifatture).

Secondo gli ultimi dati Istat diffusi dall’Ufficio studi Confartigianato, per ciò che riguarda il manifatturiero ligure nel suo complesso, le esportazioni risultano in calo del 13,2%, superando di poco 1,3 miliardi di euro, a fronte di una lieve diminuzione nazionale dello 0,3% sui quasi 95 miliardi di export.

Al primo posto per volume di esportazioni troviamo la Lombardia (26,3 miliardi, +0,5%), il Veneto (13,5 miliardi, +0,2%), e l’Emilia Romagna (13 miliardi, -0,4%).
Guardando invece alla divisione ad alta concentrazione di micro e piccole imprese, che pesa per il 17,3% (229 milioni di euro) sull’export del totale manifatturiero regionale, la Liguria registra un calo ancora più marcato, pari al -15,1%. A livello nazionale, l’andamento vede in questo caso un leggero aumento dello 0,3% su un totale di 28,2 miliardi di euro di export. Anche in questo caso, ai primi posti per volumi di merce movimentata troviamo Lombardia (7 miliardi), Veneto (6 miliardi) ed Emilia Romagna (3,6 miliardi), con incrementi compresi tra lo 0,6% e l’1,5%.

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A pesare sull’andamento regionale è soprattutto la provincia di Genova, che in questa prima parte di anno registra un calo del 20,1% delle esportazioni del manifatturiero totale (759 milioni) e addirittura del 24,4% per quello che riguarda la divisione ad alta concentrazione di micro e piccole imprese (127,8 milioni). Segno meno anche alla Spezia, dove l’export totale perde il 9,8% (144,9 milioni), mentre le microimprese “solo” lo 0,8% (55,9 milioni di merce esportata). A Imperia restano invariate le esportazioni totali di manifatturiero (63,1 milioni), mentre risultano in calo dell’1,4% quelle relative alle microimprese (33,3 milioni di euro). Risultati positivi invece per il made in Savona: l’export totale del manifatturiero (359,6 milioni di euro) registra una crescita dell’1,5% rispetto al primo trimestre 2015. Le esportazioni dei prodotti delle micro e piccole imprese, che pesano per 12 milioni su quelle totali, salgono del 14,4%.

«Se nell’ultima parte del 2015 l’export delle micro e piccole imprese aveva retto, a differenza del manifatturiero totale della Liguria, in questa prima parte di anno vediamo una forte battuta d’arresto anche per le nostre piccole realtà imprenditoriali – è il commento di Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Si tratta di una frenata decisa: da parte nostra stiamo costruendo insieme alla Regione il piano delle azioni di internazionalizzazione per il prossimo autunno e auspichiamo che ciò possa concorrere a far tornare positiva la dinamica delle esportazioni delle microimprese già a partire dai prossimi mesi».

La frenata delle esportazioni liguri inizia proprio nel 2015: fino a quell’anno, a partire dal 2007, il manifatturiero regionale aveva registrato una crescita del 48%. L’export relativo alla sola divisione ad alta concentrazione di micro e piccole imprese liguri, tra 2007 e 2015 era aumentato del 37,2%, risultando la quarta maggior crescita d’Italia.