di Alfredo Sgarlato – Laigueglia. Prima serata della ventesima edizione del Percfest- Memorial Naco, ridotta a sole quattro serate per mantenere alto il livello in un momento di crisi economica, e senza concorso poiché, dice il Direttore Artistico Rosario Bonaccorso, lo standard dei partecipanti, drogati di reality e internet, non era abbastanza alto. La giornata comincia con i workshop nelle piazze di Laigueglia, tenuti da percussionisti del calibro di Gilson Silveira, Giorgio Palombino, Marco Fadda, Ellade Bandini. Silveira spiega come in Brasile siano stati catalogati oltre 500 ritmi diversi, anche se lo stesso ritmo può cambiare nome in aree geografiche differenti. L’affabile Gilson approfitta della lezione di musica per parlare del proprio paese, la sua storia, la politica, la cultura in genere.
Primo set della serata con un trio di giovanissimi, il ventiquattrenne pianista e compositore Enrico Zanisi con Joe Rehmer al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Il trio esegue cinque lunghi medley tratti dai due dischi sinora incisi, “Life variations” e “Keywords”. Zanisi si mostra musicista già assolutamente maturo, sia come interprete che come compositore. I brani sono complessi, ricchi di variazioni di ritmo, su cui il pianista si lancia in improvvisazioni che però non perdono mai il senso della melodia, spezzando molto le frasi. I due ritmi non strafanno mai, come si addice ai musicisti veramente bravi, Rehmer potente e preciso, Paternesi geometrico ma fantasioso nello sfruttare piatti e rullante. Non conoscevo questi musicisti, sono stati una vera rivelazione.
Secondo set con un gradito ritorno, il quintetto di Gegè Telesforo, “Sound Zero”. Avevo già visto Telesforo alcuni anni fa a Laigueglia e ne avevo ricavato un’ottima impressione, confermata da questa nuova serata con un gruppo diverso. Anche con Gegè suonano due giovanissimi, Seby Burgio al piano e Dario Panza alla batteria, con Alfonso Deidda al sax e flauto e “Fratello” Gioseph Bassi al contrabbasso. Musica molto diversa rispetto al set precedente, bello che in un festival sia così, stavolta abbiamo un soul jazz pieno di ritmo, con puntate nel reggae (ma l’immortale “No woman no cry” è trasformata in lenta ballata romantica). Telesforo è un leader democratico che lascia grande spazio ai collaboratori, tutti in ottima forma, lo swing è forte specie quando il pianista raddoppia gli ostinati sul piano acustico e su quello elettrico. Gran divertimento per tutto il pubblico che ha applaudito a lungo i due gruppi.
Prima serata di altissimo livello, e stasera si continua con la musicista che aveva aperto la prima edizione del Percfest, la cantante Adrienne West, col magnifico Dado Moroni al piano, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, poi Bonaccorso presenterà il nuovo CD “Viaggiando”, con tre accompagnatori fenomenali, Javier Girotto, Fabrizio Bosso e Roberto Taufic, e poi per tutto il giorno fitness in spiaggia con Laura Assom, le master class dei percussionisti e le mostre fotografiche di Andrea Palmucci, Umberto Germinale e Roberto Cifarelli in Piazza Cavour.
*Foto di Andrea Pino