Ospedale Santa Corona, M5S: “bene il protocollo di intesa ma è solo il primo passo”

Pietra Ligure. «Le recenti notizie dell’iter sul protocollo di intesa per la Santa Coronaristrutturazione del DEA e il “rilancio” di Valeriani alla Regione, con le ulteriori garanzie richieste affinché  vengano mantenute le specialità funzionali al DEA e la conservazione della classificazione di 2° livello, ci gratificano», dichiara in una nota il Gruppo Consigliare M5S di Pietra Ligure
«Mai prima d’ora il Sindaco aveva osato dubitare sul futuro del DEA e i soli dubbi dell’amministrazione pietrese erano sempre stati soltanto riferiti a una non meglio precisata garanzia riguardo all’impiego dei proventi delle vendite. Invece in questa tornata abbiamo appreso che le granitiche quanto improbabili certezze con le quali il Sindaco respinse la nostra mozione in Consiglio, come sospettavamo, non erano poi così granitiche, visto che il medesimo – come appreso dai giornali- ha rilanciato, chiedendo ulteriori garanzie, come nella nostra mozione esponemmo. Ma a noi interessano i fatti e non ci tocca minimamente sentire esponenti della maggioranza lamentarsi per la riproposizione di temi che hanno in prima battuta snobbato e neppure considerato. Meglio tardi che mai!. Forse, nella fretta, si è dimenticato di richiedere che anche l’intero corredo specialistico sia ripristinato – tema anch’esso espresso nel nostro documento – comprese tutte le specialità mancanti o presenti soltanto come sede decentrata,  che il decreto degli standard ospedalieri elenca come impriscindibili per un DEA di 2 Livello, oltre ovviamente a quelle mancanti (p.es. Cardiochirurgia). ma siamo lieti comunque e nonostante tutto, di aver offerto il nostro assist al Sindaco».
«Quello che conta – proseguono i pentastellati – non sono i personalismi bensì i risultati. Siamo lieti di aver potuto contribuire a chiarirgli le idee, fornendogli elementi utili per la comune causa. Nonostante questo protocollo di intesa pare prosegua sulla strada giusta, vogliamo ricordare come questo iter sia soltanto all’inizio e comunque dipenda dal consolidamento dell’attuale rete ospedaliera alla luce della sopravvenuta normativa. Infatti, la nostra mozione che sarà trattata nel prossimo consiglio,  tratta proprio il consolidamento e la conferma dell’attuale assetto ospedaliero organizzato su 4 ospedali, costituendo un elemento propedeutico allo stesso protocollo di intesa, anche se per alcuni risulta indigesto doverlo ammettere. Abbraccia un constesto ben più ampio, considerando particolarmente tutti gli elementi che la Regione dovrebbe invocare per confermare il futuro di un DEA nel ponente ligure e prende in esame anche agli ospedali di base di Albenga e Cairo M.tte. L’importanza di questi aspetti hanno fatto si che questi temi -come noto- saranno  trattati in un prossimo consiglio regionale tematico sulla sanità che potrebbe svolgersi a breve, rendendo il passaggio della nostra mozione in Consiglio comunale soltanto una mera formalità, essendo già stato raggiunto il nostro scopo di sensibilizzazione».
«I parametri di Legge di recente emanazione sono l’elemento con il quale nei prossimi anni occorrerà confrontarsi e qualora la Regione non riesca a difendere il proprio assetto ospedaliero oggi costituito da due DEA in tutto il territorio ligure, nessun protocollo di intesa sarà mai abbastanza tutelante. Speriamo che tutto ciò sia stato ben compreso dal Sindaco. Nella nostra visione, evidentemente sovra-comunale, riteniamo che siano altrettanto importanti gli ospedali di base di Albenga e Cairo, il primo perché dovrà essere chiamato a realizzare una vera collaborazione funzionale con il Dea sulla chirurgia di elezione e il secondo per assolvere alle esigenze di un disagiato  territorio montano oltre a lavorare in sinergia con il San Paolo di Savona. Occorre considerare inoltre che la realizzazione di un corpo di collegamento come richiesto dall’amministrazione, ipotesi evidentemente la più praticabile e razionale, è decisamente improntata a quella collaborazione funzionale con l’ospedale ingauno. L’ospedale di Albenga, occorre ricordarlo, è pienamente legittimato dai parametri richiesti dal decreto di riferimento allegato al Patto per la Salute (Ospedale di base con minimo 80.000 utenti), in forza del proprio ingente bacino di utenza, sia di residenti (63.000) a cui vanno aggiunti quelli relativi ai flussi turistici. In una tale logica, la realizzazione del  corpo di collegamento con le opportune riqualificazioni degli immobili esistenti interessati potrebbe essere sufficiente ad assolvere alle esigenze dei reparti affini all’attività di urgenza del DEA, visto che le molte specialità chirurgiche di elezione potrebbero essere svolte ad Albenga. Questa appare come l’unica soluzione praticabile che dovrebbe porre fine a ataviche polemiche, assicurando l’esistenza del DEA con una logica sostenibile».
«Il Sindaco avrà inoltre l’occasione di potersi ulteriormente confrontare con le nostre osservazioni attraverso il distretto sanitario e i collegi dei sindaci interessati, i quali saranno chiamati a rapportarsi con una nostra istanza la quale si prefigge la tutela degli stessi aspetti della mozione».

1 Commento

  1. VOglio segnalare un passaggio molto importante per Albenga in questo articolo che effettivamente tratta con concretezza il problema d aun punto di vista poco politico e molto pragmatico:
    ” Nella nostra visione, evidentemente sovra-comunale, riteniamo che siano altrettanto importanti gli ospedali di base di Albenga e Cairo, il primo perché dovrà essere chiamato a realizzare una vera collaborazione funzionale con il Dea sulla chirurgia di elezione e il secondo per assolvere alle esigenze di un disagiato territorio montano oltre a lavorare in sinergia con il San Paolo di Savona. Occorre considerare inoltre che la realizzazione di un corpo di collegamento come richiesto dall’amministrazione, ipotesi evidentemente la più praticabile e razionale, è decisamente improntata a quella collaborazione funzionale con l’ospedale ingauno. L’ospedale di Albenga, occorre ricordarlo, è pienamente legittimato dai parametri richiesti dal decreto di riferimento allegato al Patto per la Salute (Ospedale di base con minimo 80.000 utenti), in forza del proprio ingente bacino di utenza, sia di residenti (63.000) a cui vanno aggiunti quelli relativi ai flussi turistici. In una tale logica, la realizzazione del corpo di collegamento con le opportune riqualificazioni degli immobili esistenti interessati potrebbe essere sufficiente ad assolvere alle esigenze dei reparti affini all’attività di urgenza del DEA, visto che le molte specialità chirurgiche di elezione potrebbero essere svolte ad Albenga. Questa appare come l’unica soluzione praticabile che dovrebbe porre fine a ataviche polemiche, assicurando l’esistenza del DEA con una logica sostenibile».”

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