Provincia di Savona verso la “bancarotta”? Vaccarezza si dimette; pressing su Governo e Regione

di Fabrizio Pinna – Province negli ultimi 5 anni passate dai tagli alla palazzo Nervi particolare A1riforma governativa che quest’anno le ha trasformate in enti di secondo livello, ora indirizzate in corsa verso la “bancarotta” definitiva?
Questo è lo scenario che si prospetta, ribadito lunedì dall’Upi (Unione delle Province d’Italia): “I Presidenti di Provincia analizzata la Legge di stabilità 2015 che impone alle Province e alle Città metropolitane un taglio 1 miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017, ritengono che non sia possibile garantire i servizi essenziali ai cittadini in capo alle Province e alle Città metropolitane”. Se la riforma Delrio ha confermato per le province «la gestione e messa in sicurezza delle oltre 5.100 scuole superiori italiane, in cui studiano 2 milioni e 500 mila ragazzi, dei 130 mila chilometri di rete viaria nazionale, di cui 38 mila di strade montane, la tutela dell’ambiente e gli interventi contro il dissesto idrogeologico», servizi che nel 2014 hanno avuto un costo di 3 miliardi e 188 milioni, «Con i tagli imposti dalla legge di stabilità, nel 2015 le risorse su cui Province e Città metropolitane potranno contare per questi stessi servizi scende a 2 miliardi, per arrivare a 1 miliardo nel 2016 e all’azzeramento totale nel 2017».
Insomma, i conti già tornano poco oggi e ancora meno potranno tornare a partire dall’anno prossimo. E a questo scenario negativo – per nulla ipotetico – non si sottrae naturalmente Savona, tanto che l’ex presidente della Provincia Angelo Vaccarezza (FI) si è oggi dimesso dalla sua nuova carica di consigliere polemizzando, appunto, con il Governo Renzi che “ha lasciato senza soldi le Province”.
Il neo Presidente Monica Giuliano (Pd) ha preferito non commentare la scelta – “nonostante le difficoltà noi andiamo avanti col programma”, ha detto – ma la situazione è oggettivamente nera, tanto che il Consiglio provinciale ha oggi approvato a Palazzo Nervi un OdG che la impegna «a convocare l’Assemblea dei Sindaci, invitando a parteciparvi anche i Parlamentari liguri, il Presidente della Regione, i Consiglieri Regionali eletti nella provincia di Savona, l’Assessore Regionale delegato e l’Assessore Regionale della nostra provincia per esporre e rendere nota a tutti i rappresentanti dei Comuni del territorio provinciale nonché ai Deputati e ai Senatori stessi, la situazione di estrema gravità determinata dalla riduzione della spesa corrente della Provincia di Savona, prevista dalle manovre finanziarie che si sono succedute nel tempo e soprattutto da quella prevista nel disegno di legge di stabilità per l’anno 2015».
Conti e previsioni alla mano, la realtà è che, se qualcosa non cambia, si creerà «l’impossibilità per la Provincia di far fronte alle funzioni fondamentali e quindi di poter provvedere, tra l’altro, alla manutenzione ordinaria ed invernale delle strade provinciali, alla manutenzione ed al riscaldamento delle scuole di secondo grado, agli interventi di competenza in materia ambientale, nonché di poter contribuire al trasporto pubblico locale secondo gli impegni a suo tempo assunti, con una conseguente consistente riduzione del servizio fino al suo annullamento completo».
I tagli degli ultimi anni hanno portato una «riduzione dei trasferimenti alla Provincia di Savona di Euro 4.582.604,77 nel 2012, Euro 6.800.364,00 nel 2013 e 2014 e Euro 11.456.543,70 dal 2015. La previsione per l’anno 2015 è ancora peggio, il taglio è determinato sulla base del calcolo iniquo che vede penalizzata la Provincia di Savona come tutte quelle che ricevono trasferimenti dalle Regioni per funzioni quali quelli per i1 trasporto pubblico locale e la formazione. Si spera possa essere apportata, al più presto, una modifica normativa che elimini, come già fatto per il 2013 e per il 2014, tale distorsione».
Dunque, si legge nel documento, necessario «chiedere al Governo di ridurre la previsione dei tagli alle Province, che impediscono lo svolgimento dei compiti ad esse affidate e che le portano inevitabilmente verso una situazione di dissesto finanziario» e «di chiedere alla Regione Liguria di farsi carico di tutti gli oneri finanziari sostenuti dalla Provincia di Savona per lo svolgimento delle funzioni delegate o, in caso contrario, di riprendersi tutte le funzioni delegate, trasferendo nella propria dotazione organica tutte le risorse umane attualmente impegnate in tali funzioni». Tertium non datur, pena la bancarotta.

2 Commenti

  1. Stiamo amaramente pagando lo scotto di una politica del bengodi di tutti questi anni.
    E’ troppo comodo sig. Vacarezza dimettersi adesso, bisognava pensarci prima.

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