Oli d’Italia 2024: un viaggio sensoriale alla scoperta dell’eccellenza dell’oro verde italiano

Nella cornice del Sol&Agrifood-Vinitaly di Verona, Gambero Rosso e Banca Monte dei Paschi di Siena hanno presentato la 14esima edizione della Guida. Tra Liguria e Piemonte spiccano 9 aziende di cui 4 a pieno punteggio con le Tre Foglie

olio di oliva extravergine

Prodotto principe ed elemento cardine della dieta mediterranea, l’olio extravergine di oliva non è soltanto un condimento riconosciuto per i suoi numerosi effetti benefici sulla salute, ma rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale e gastronomico, simbolo della tradizione e della maestria artigianale italiana. Con la Guida Oli d’Italia dedicata agli extravergine italiani, giunta alla sua 14esima edizione e quest’anno con il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena, la quinta in doppia lingua, italiano e inglese, presentata oggi al Sol&Agrifood di Verona, che si svolge in contemporanea con Vinitaly, Gambero Rosso traccia una mappa che vuole celebrare la ricchezza e la diversità delle varietà di olive e di oli presenti nel nostro Paese, evidenziando le peculiarità di ogni regione, con l’esclusione solo di Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia, e valorizzando le storie dei produttori che portano avanti con passione e dedizione la tradizione millenaria della produzione olearia: dalla rinomata Taggiasca ligure, alla robusta Leccino, passando per la Frantoio e la vigorosa Carboncella fino alla Ogliarola, tipica della zona barese, garganica e salentina. 

Il mondo dell’olio extravergine di oliva è complesso e affascinante allo stesso tempo: ciascun prodotto presenta caratteristiche uniche e la nostra Guida vuole orientare professionisti e consumatori nella scelta del miglior prodotto capace di soddisfare gusti e abbinamenti diversi” commenta Stefano Polacchi, curatore della Guida. Sono 389 le aziende produttrici per 679 etichette di extravergine valutate e inserite nella Guida, di cui 191 le Tre Foglie e 34 le Stelle, che hanno ottenuto il massimo punteggio per dieci anni, risultato di un lungo percorso di ricerca, selezione e valutazione per individuare il gusto più sublime ma anche riconoscere un maggiore impegno verso la sostenibilità, in un’economia globale che si fa concorrenza sul fronte dei prezzi più bassi. “L’Italia si trova oggi a competere con prodotti di origine comunitaria che privilegiano la quantità alla qualità e riescono a praticare prezzi di vendita inferiori. Ma la qualità e la lunga tradizione olivicola del nostro Paese va riconosciuta e valorizzata sostenendo, anche attraverso interventi politici, i nostri agricoltori, ambasciatori della qualità nel mondo” aggiunge Polacchi.

“Banca Monte dei Paschi di Siena si unisce a Gambero Rosso per promuovere e sviluppare il settore agroalimentare italiano” dichiara Maurizio Bai, Vice Direttore Generale Commerciale Vicario di Banca Mps. “L’olio extravergine è un emblema della cultura e dell’agricoltura del Paese. La collaborazione per la ‘Guida Oli d’Italia’ dimostra come la nostra Banca si dedichi al sostegno della qualità e dei distretti rurali. Ogni giorno infatti supportiamo le imprese agroalimentari e la DOP Economy nel loro percorso di crescita, anche a livello internazionale, con un’offerta specializzata orientata alla sostenibilità economica e ambientale.”

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Cinque le fasce di prezzo considerate, dagli oli con prezzo inferiore ai 10 euro ai prodotti più eccellenti anche oltre i 30 euro al litro. La Guida offre anche indicazioni dei produttori di olive da mensa e delle aziende che offrono ospitalità e ristorazione in campagna per un’informazione completa ed esaustiva. I singoli extravergine sono stati valutati anche per il loro profilo aromatico, sulla base dell’intensità di fruttato, amaro e piccante, utile a determinare eventuali abbinamenti con cibi e ingredienti.

Le stelle tra Liguria e Piemonte

Non solo vino o fiori: tra Piemonte e Liguria ci sono belle sorprese anche in campo oleario, come racconta la Guida. Sono infatti 9 le aziende inserite tra i migliori produttori italiani di oli secondo Gambero Rosso.  Otto ben distribuite tra le province liguri, ad eccezione di Genova, e una stella invece dell’alessandrino, per il Piemonte.

Tra queste, sono 4 quelle che si distinguono raggiungendo un punteggio pieno e ottenendo l’ambito riconoscimento delle Tre Foglie, tra cui 3 con la stella* per aver conseguito il titolo per il decimo anno consecutivo. 

Le Tre Foglie sono:

  • Belfiore*, Castelnuovo Magra (SP) con il suo Monocultivar Razzola e un’estensione complessiva che sfiora i 10 ettari in cui trovano dimora 1.860 olivi. L’azienda di Francandrea Cricca è una delle realtà più interessanti della Liguria e da tre generazioni si distingue per l’olivicoltura di qualità;
  • Paolo Cassini*, Isolabona (IM), con Extremum Monocultivar Taggiasca Bio: una delle realtà olivicole più innovative della regione, dedita in particolar modo alla lavorazione della Taggiasca. Nata negli anni ‘60, l’azienda di Paolo Cassini conta oggi 13 ettari di oliveti con oltre 2.700 piante. Produce inoltre olive in salamoia e paté;
  • Olio Pedro, Pietra Ligure (SV), con il suo Taggiotto. Piccola e bella realtà sulle colline dell’entroterra, condotta dal 2017 da Chiara Musso, che ha raccolto l’eredità del padre su 3 ettari in cui vengono ospitati 850 olivi di varietà autoctone;
  • Domenico Ruffino*, Finale Ligure (SV) con Pria Grossa Monocultivar Colombaia. La Colombaia, cultivar risalente al XII secolo, grazie a questo produttore illuminato è tornata ad avere la gloria che merita. L’azienda, nata nel 1955, è all’avanguardia, a cominciare dalla cura dell’oliveto, passando per il metodo di estrazione, fino alla sostenibilità ambientale, con la produzione di energia da impianto fotovoltaico.