Il Circolo del Design di Torino, Legambiente Piemonte e Valle dโAosta e Fondazione Santagata lanciano Green Culture, il progetto nazionale finalizzato a fornire gratuitamente alle imprese culturali e creative le competenze e gli strumenti necessari per intraprendere un percorso di cambiamento e innovazione finalizzato alla loro transizione ecologica, anche grazie al supporto di una nuova specifica figura professionale, quella del Green Coordinator, formata allโinterno del progetto.
Green Culture si รจ aggiudicato un bando finanziato dal Ministero dei Beni Culturali con una cifra di quasi mezzo milione di euro proveniente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) riconoscendo lโimportanza di ridurre gli impatti di un settore che gestisce edifici storici, organizza eventi e festival, รจ fortemente connesso allโofferta turistica, genera spostamenti di grandi gruppi di persone e ha filiere produttive complesse e molto differenziate.
Il progetto si รจ distinto per aver risposto efficacemente alla necessitร di un approccio interdisciplinare, nel quale il design rappresenta lo strumento progettuale attraverso il quale aiutare le imprese culturali e creative (appartenenti agli ambiti: Arti visive, Area interdisciplinare, Architettura e Design, Artigianato artistico, Editoria, Audiovisivo e radio, Editoria, Moda, Musica, Patrimonio, Spettacolo dal vivo) a perseguire gli obiettivi SDGs di sostenibilitร ambientale, economica e sociale fissati dallโUnione Europea. Il Circolo del Design รจ capofila dellโiniziativa realizzata in partnership con Fondazione Santagata per lโEconomia della Cultura e Legambiente Piemonte e Valle dโAosta.
Il progetto sarร presentato ufficialmente il prossimo 11 aprile alle ore 15.00 attraverso un webinar al quale รจ possibile iscriversi tramite il portale green-culture.it, e che sarร introdotto dalla Direttrice del Circolo del Design Sara Fortunati, da Rubina Pinto vice direttrice diLegambiente Piemonte e Valle dโAosta e da Paola Borrione, Presidente della Fondazione Santagata per lโEconomia della Cultura.
In sintesi, il progetto si articola in due principali percorsi: uno dedicato alla formazione dei Green Coordinator, figure professionali specializzate in progettazione per la sostenibilitร ambientale in ambito culturale e uno rivolto alle imprese culturali e creative, per sostenere o avviare i loro percorsi di transizione ecologica attraverso attivitร di capacity building per implementare conoscenze, sviluppare competenze e acquisire strumenti concreti.
Nella primavera del prossimo anno i due percorsi convergeranno in tre giorni di co-progettazione guidata in un workshop che si terrร a Torino, durante il quale ogni impresa culturale sarร abbinata ad un Green Coordinator, per la realizzazione diun piano operativo che orienterร in maniera strategica e contemporaneamente molto concreta i percorsi di transizione ecologica degli enti partecipanti. Per entrambi i percorsi รจ possibile candidarsi rispondendo a una call che mette a disposizione gratuitamente 75 posti per ciascuna delle due categorie. ร ora aperta la call per gli enti, a breve aprirร anche la call per i Green Coordinator.
Quella della transizione ecologica รจ una sfida complessa a cui Green Culture risponde costruendo un percorso radicato nellโincontro tra tre discipline: lโambientalismo scientifico con la sua aggiornata ricerca e capacitร di definizione dei temi ecologici calati su tutti i livelli della societร , lโeconomia della cultura attraverso cui leggere i modelli di gestione, costruire la sostenibilitร economica dei processi e articolare il ciclo del progetto dallโidea agli impatti, e il design con il suo fondativo orientamento alla produzione di innovazione, la capacitร di porre al centro lโesperienza delle persone coinvolte e la messa in campo di strumenti e pratiche che favoriscono la progettazione partecipata e orientata agli obiettivi.
LโItalia รจ inoltre una delle nazioni europee che presenta un settore delle Imprese Culturali e Creative (ICC) piรน sviluppato sia per quanto riguarda il loro numero (circa 178.000 rispetto alle 101.000 circa in UK, 129.000 in Germania, 165.000 in Francia e 126.000 in Spagna) sia per quanto riguarda gli indicatori economici: nel 2022 le ICC occupano circa il 6% della popolazione attiva ovvero 1,55 milioni di occupati (Symbola, 2023) e rappresentano circa il 12% del PIL insieme al turismo. Alle imprese vanno aggiunte poi circa 38.000 organizzazioni non-profit e un numero ancora piรน elevato di associazioni culturali che operano sul territorio e che concorrono a comporre unโofferta culturale molto diversificata. Inoltre, molte ICC devono gestire un patrimonio edilizio storico, che presenta difficoltร a ottemperare ai nuovi paradigmi di sostenibilitร .
Ecco perchรฉ numerosi enti culturali italiani stanno giร manifestando interesse verso Green Culture: la call si chiuderร il prossimo 19 aprile, ad oggi le candidature superano giร il numero di posti disponibili, la selezione dei partecipanti sarร comunicata entro la prima settimana del mese di maggio.
ยซOltre a mirare alla riduzione dellโimpatto ambientale prodotto dal settore culturale, Green Culture nasce considerando il ruolo degli enti culturali come importanti veicoli di diffusione di valori, in grado quindi di contribuire in maniera profonda al cambiamento culturale necessario a far strada alla formazione di una coscienza ecologica collettiva piรน diffusa e radicata. Questo puรฒ partire in primis da enti culturali piรน consapevoli sui temi ambientali e in grado di condurre i propri percorsi di cambiamento e innovazione, a testimonianza di una direzione ecologica effettiva. Il contesto, i riferimenti e le condizioni allโinterno dei quali il mondo della cultura agisce sono specifici e peculiari, ed รจ proprio qui che Green Culture vuole dare il proprio contributo.โ – afferma Sara Fortunati, direttrice del Circolo del Design.
ยซAttualmente le norme prevedono lโobbligo di adozione di criteri ambientali minimi solo per gli enti pubblici. Portare criteri di sostenibilitร ambientale allโinterno della realizzazione di festival e altri format culturali, in imprese culturali grandi o piccole che siano, ci รจ utile per dimostrare che sostenibilitร , intrattenimento e cultura possono e devono viaggiare insieme. – sostiene Rubina Pinto, Vice-Direttrice di Legambiente Piemonte e Valle dโAosta – Con Green Culture, facendo rete e creando sinergie attraverso la cultura, possiamo diffondere la conoscenza e lโadozione di misure concrete di tutela dellโambiente, dei territori e delle persone. Lโapproccio intersezionale del progetto non solo fornirร alle imprese culturali competenze e strumenti per raggiungere la giusta transizione ecologica, ma, con la formazione dei green coordinator, aprirร nuovi scenari dei green jobs e dei nuovi posti di lavoro generati dalla riconversione ecologica dellโeconomiaยป.
ยซQuello dei settori culturali e creativi รจ uno scenario complesso, come emerge dalle prime rilevazioni della ricerca โ4C โ deCarbonizzazione in Campo Culturale e Creativoโ che stiamo conducendo. Per gli enti e le imprese culturali la difficoltร nellโidentificare e inserire allโinterno dello staff le competenze specifiche per la transizione verso un nuovo paradigma di sostenibilitร si accompagna alla difficoltร nel reperire i fondi per gli investimenti, utili per affrontare processi di cambiamentoยป – dichiara Paola Borrione, presidente della Fondazione Santagata per lโEconomia della Cultura.
Il progetto Green Culture รจ realizzato da Circolo del Design, Legambiente Piemonte e Valle dโAosta e Fondazione Santagata per lโEconomia della Cultura ed รจ finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.