Mostre: “A Milano. Emilio Scanavino. Opere e documenti degli anni ’50”

Nella foto: “A Milano. Emilio Scanavino. Opere e documenti degli anni’50”. Installation view, ArchivioEmilio Scanavino, Milano, 2024. Photo Credit: Bruno Bani

L’Archivio Scanavino torna ad accogliere il pubblico nei suoi spazi con la mostra A Milano. Emilio Scanavino. Opere e documenti degli anni ’50 dedicata al primo decennio milanese dell’artista e aperta fino al 14 aprile 2024 con ingresso su prenotazione (scrivendo a info@archivioscanavino.it).

A Milano. Emilio Scanavino. Opere e documenti degli anni ‘50, inaugurata a inizio marzo e ora visitabile dall’8 al 14 aprile con apertura straordinaria in occasione di Milano Art Week, propone in mostra materiale documentativo originale che racconta l’attività dell’Artista a Milano dai primi anni ‘50 e una selezione di disegni e ceramiche di quel periodo, oltre all’esposizione del grande dipinto Come fuoco nella cenere del 1960. Mostra a cura dell’Archivio Emilio Scanavino |Exhibition Display a cura di Mariano Pichler.

Emilio Scanavino arriva da Genova a Milano alla fine degli anni ’40. La città lo accoglie offrendogli grandi opportunità di incontro, confronto e crescita con la scena artistica milanese, tanto da trasferirsi definitivamente a metà degli anni ’50. Resterà poi sempre a Milano fino alla fine della sua carriera.

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Il suo lavoro colpisce figure importanti come Carlo Cardazzo, Adriano Totti, Guido Le Noci, Peppino Palazzoli da cui nascono le partecipazioni ad importanti mostre personali e collettive, oltre alle partecipazioni al I Premio Borletti, al Premio Graziano, al X Premio Lissone e alla X e XI Triennale di Milano.

Emilio Scanavino (Genova 28.02.1922 – Milano 28.11.1986)

Scanavino arriva a Milano nel 1946.

Prende uno studio in Brera ed inizia a far parte dell’entourage del Bar Jamaica insieme a Fontana, Dova, Crippa, Dangelo, Manzoni, Dadamaino e tanti altri. Dopo la prima personale del 1948 alla Galleria Isola di Genova e nel 1951 a Londra alla Apollinaire Gallery, l’esperienza milanese inizia con la partecipazione al I Premio Borletti.

Nel 1952 alla Galleria del Naviglio e alla Galleria del Cavallino, si tiene la II edizione del Premio Graziano ed è la prima volta che Scanavino espone in una delle gallerie di Carlo Cardazzo.

Nel 1953 espone le sue opere presso la Galleria del Cavallino, a Venezia, in una mostra personale e dopo un anno alla Galleria Totti di Milano, con in catalogo un testo di Tullio d’Albisola.

Il 1955 è l’anno della prima mostra a lui dedicata alla Galleria del Naviglio di Milano.

Partecipa alla X Triennale di Milano, ricevendo dalla giuria la Medaglia d’argento per la ceramica.

Nel 1955 alla Galleria del Naviglio viene allestita la prima mostra personale di Scanavino presentata dai testi di Giampiero Giani, Roland Giguère ed Édouard Jaguer.

Nel 1956 partecipa a Milano all’esposizione Pittori d’oggi presso la Galleria Apollinaire di Guido Le Noci e alla collettiva Spazialismo, alla Galleria del Naviglio.

Alla fine degli anni ’50 conclude i primi contratti con Carlo Cardazzo e Peppino Palazzoli della Galleria Blu di Milano. Enrico Crispolti, allora giovane critico, inizia a frequentare il suo studio milanese situato in via Tamburini.

La Galleria del Naviglio nel 1957 organizza l’esposizione collettiva Artisti spaziali: Capogrossi, Crippa, Fontana, Scanavino. Riceve il X Premio Lissone Internazionale per la Pittura, a cui segue una nuova partecipazione alla XI Triennale di Milano.

Nel 1958 Carlo Cardazzo, con cui ha ormai un rapporto esclusivo, presenta alla Galleria del Naviglio di Milano la mostra Incontro America – Italia, con Kline, Rothko, Neuman, Norman Bluhm, Sam Francis e gli italiani Capogrossi, Fontana, Crippa e Scanavino.
Nel 1959 tiene diverse mostre personali alla Galleria del Naviglio a Milano e nel 1960 Pierre Restany, lo include nella sua pubblicazione Lyrisme et Abstraction edito dalla Galleria Apollinaire di Milano.