Inquinamento in Valbormida, Arboscello: “Serve attuare il piano di risanamento previsto”

Nella foto: Roberto Arboscello

“Serve un ulteriore impegno per evitare che l’innalzamento dei livelli di Benzopirene nell’aria a Cairo Montenotte non superino i limiti previsti. Non basta accontentarsi di un miglioramento dei dati medi annui, visto che negli ultimi mesi i livelli di inquinanti nell’aria sono stati nettamente al di sopra del valore medio annuale consentito, come dimostrano i dati registrati dalle centraline presenti nel territorio comunale e pubblicati sul portale online ambienteinliguria. Serve maggiore  attenzione”, dichiara il consigliere regionale e vicecapogruppo PD in Regione Roberto Arboscello dopo la risposta in aula alala sua interrogazione per sapere dalla Giunta Toti a che punto è l’attuazione del piano per il risanamento dell’aria in Val Bormida, predisposto con Regione Liguria, Provincia di Savona e Arpal. 

“Dopo le prescrizioni ambientali verso le attività produttive inquinanti, come l’obbligo di monitoraggio continuo delle emissioni (SME) per Italiana Coke, necessarie poter valutare possibili correlazioni, è necessario passare alle verifiche tecniche e agli eventuali provvedimenti. La risposta dell’assessore che dice che non emergono correlazioni evidenti tra i dati rilevati dalle centraline di rilevamento della qualità dell’aria e quelli misurati dallo SME nelle giornate segnalate, sebbene sia confermato il superamento del valore obiettivo a Cairo Montenotte, e che vi è una diminuzione del valore medio annuo di benzopirene per le stazioni di Bragno e Mazzucca, con valori più bassi in assoluto dal 2019, è insufficiente e parziale. Soprattutto serve più impegno su questo tema: non ci si può accontentare. Lo rende urgente la situazione ambientale in Valbormida. Serve l’intervento e il coordinamento tra Enti e Amministrazioni, per garantire senza remore il fondamentale diritto della tutela della salute pubblica dei cittadini.”

“Territori così fortemente antropizzati dal punto di vista industriale e compromessi dal punto di vista ambientale necessitano di un impegno forte della politica. Nessuno vuole rinnegare la vocazione storicamente industriale di quei territori ma occorre un impegno maggiore affinché le industrie presenti possano adeguare i loro standard per diventare più sostenibili dal punto di vista ambientale ed eventuali nuovi insediamenti traguardino la transizione energetica e ambientale”, conclude Arboscello.

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