Successo per il Festival 20.23 Contaminazioni liriche. Pronta la rassegna autunnale

Dopo il trionfo del cartellone estivo, è già pronta la rassegna autunnale, in scena al Teatro Chiabrera in ottobre

Si è conclusa la stagione estiva del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona con il Festival Contaminazioni Liriche. Grande la presenza del pubblico, che ha reagito in maniera entusiasta al cartellone di spettacoli dal vivo andati in scena nella Fortezza del Priamar e in alcuni dei più suggestivi luoghi del territorio.

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Punta di diamante è stato L’Elisir D’amore di Gaetano Donizetti, che ha incantato gli spettatori con le voci di grandi artisti. La regia ha saputo coinvolgere giovani e giovanissimi, grazie a progetti di alternanza scuola-lavoro che hanno permesso a molti studenti di imparare il lavoro dietro le quinte – dalla scenografia alla grafica, dalla fotografia alla comunicazione, fino a ruoli più tecnici. Grande partecipazione della città anche grazie all’ingresso in scena di ben sette cori cittadini, che insieme alla Banda Forzano e all’Orchestra Sinfonica di Savona hanno creato un prodotto di aggregazione musicale, puntando a un teatro che unisce.

Accanto al repertorio più tradizionale, da sempre l’Opera Giocosa propone opere inedite e moderne. L’accostamento de La voix humaine (1958) e La Dame de Monte-Carlo (1961) entrambe per la musica di Francis Poulenc e libretto di Jean Cocteau, per la prima volta in scena a Savona, ha dato notevoli soddisfazioni. “Abbiamo dato delle novità – afferma Giovanni Di Stefano, direttore artistico del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona – impreziosite da una regia di eccellenza: è stato un onore (ri)accogliere sul palco una grandissima artista, Renata Scotto, pilastro della lirica in tutto il mondo, che con entusiasmo e passione continua a insegnare e passare il testimone ai più giovani.”

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Successo di pubblico anche per lo Stabat Mater, lo spettacolo itinerante che ha toccato alcuni dei più importanti luoghi sacri del territorio – sconfinando anche fuori regione – e il concerto jazz con la grande Cristina Zavalloni, accompagnata da un quintetto di musicisti conosciuti a livello internazionale.

Nel frattempo, è già pronta la rassegna autunnale, in scena al Teatro Chiabrera. “Sarà un ottobre dedicato all’opera – continua Di Stefano – proseguendo l’intento di offrire al pubblico spettacoli desueti e opere nuove.”

A intrattenere gli spettatori, la conosciutissima Cavalleria rusticana, inaspettatamente affiancata da un vero proprio sequel della stessa, dal titolo Dodici anni dopo – poiché si svolge esattamente dodici anni dopo la tragica vicenda. Nasce da un’idea di Franco Zappalà, regista e attore siciliano, direttore del Gran Teatro Tenda Zappalà, ed è ispirata all’omonimo dramma popolare di Giovanni Grasso, uno dei più grandi attori tragici del novecento riconosciuto in tutto il mondo come uno degli artefici dell’ispirazione del metodo Stanislavskij.

L’altra opera protagonista sarà Delitto all’isola delle capre, capolavoro di Ugo Betti, realizzato in coproduzione con il Teatro Pergolesi di Jesi. Una pièce moderna dal gusto tendente al noir: grazie all’intensità del libretto di Emilio Jona, si vivrà un dramma che vede coinvolte tre donne, vittime di una violenza psicologica da parte del protagonista che entrerà con astuta prepotenza nelle loro vite.