Il grande ritorno di Su la Testa: seconda serata

di Alfredo Sgarlato – La seconda serata di Su la Testa 2023 comincia già al pomeriggio con un’anteprima nel cavedio di Palazzo Oddo, presentata dal cantautore Eugenio Ripepi, con le canzoni di Carlo Valente, intimiste e molto profonde, i coinvolgenti racconti dello scrittore e narratore Giorgio Olmoti, che presenta il suo nuovo romanzo “Stracci e ossa”, consigliato se non l’avete già letto, e la presentazione del nuovo libro del giornalista Ferdinando Molteni, l’interessante “L’anello di Bindi”, che tratta della drammatica vita del grande cantautore genovese Umberto Bindi, e in generale del rapporto dei musicisti italiani con l’omosessualità.

La serata si apre ancora con una canzone di Carlo Valente, dedicata a Federico Aldrovandi, bella e applauditissima. Quindi l’esibizione di Roberta Di Lorenzo, cantautrice pugliese, che interpreta da sola al piano “E tu lo chiami Dio”, canzone lanciata da Eugenio Finardi, e poi continua alla chitarra spaziando tra la canzone d’autore e il folk, con bella voce e buon carisma, con testi fortemente impegnati che la fanno imporre come presenza significativa nella scena musicale contemporanea.

Secondo set con Arianna Manca, giovanissima cantautrice locale accompagnata da Lorenzo Venturino alla chitarra. Chiudendo gli occhi si penserebbe di avere sul palco due veterani: Arianna è un’ottima cantante, tecnicamente molto preparata, e con una padronanza della scena invidiabile; Lorenzo è un chitarrista essenziale, che interpreta al meglio il ruolo di accompagnatore, anche lui tcnicamente molto dotato. Il suo non sarà lo stile preferito da noi boomer, ma vista la sua bravura varrà la pena di seguirla.

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Terzo artista una affezionato amico di Su la Testa, Andrea Parodi, stavolta accompagnato dal suo nuovo gruppo Borderlobo, in cui spicca il grande chitarrista Alex “Kid” Gariazzo. Parodi dà una sua rilettura del classico rock americano, quello di Dylan, Springsteen, Jackson Browne, con alcune canzoni davvero godibili, con testi che si rifanno ai topoi del genere ma senza cadere nel provincialismo. Quando le canzoni hanno una svolta messicana e salgono sul palco gli Slide Pistons, ovvero Raffaele Kohler, l’eroe di questa edizione del festival, alla tromba e Luciano Manca al trombone, il concerto diventa una festa, il piacere di suonare dei musicisti è evidente e contagioso, e il pubblico impazzisce. I Borderlobo hanno davvero spaccato, direbbe un giovane d’oggi, e dopo un’esibizione così di solito è dura esibirsi per chi viene dopo, e invece…

Chiude la serata Morgan. Il personaggio può non piacere, ma il musicista è indiscutibile. Sa suonare, sa cantare, e tra una canzone e l’altra intrattiene il pubblico da cabarettista consumato. Verrebbe da pensare che la dimensione live, davanti a un pubblico reale, faccia emergere il musicista Morgan, mentre lo spazio irreale della TV scateni il personaggio, ma lasciamo perdere la psicoanalisi da film americano e torniamo alla musica. A parte un paio di canzoni proprie, “Altrove”, “Idea platonica”, predomina l’omaggio ai grandi cantautori liguri sottovalutati, Bindi e Lauzi, oltre a un paio di capolavori internazionali, “Yesterday” e “Wild is the wind”. Versioni belle, sofferte, trasformate quasi in sonate classiche al pianoforte. Pubblico in visibilio e standing ovation finale, in un teatro Ambra finalmente pieno, come speriamo sia stasera per la terza serata.

*Foto di Roberto Ruaro (pomeriggio), Paolo Moretti e dalla pagina facebook dell’Associazione Zoo