Filiera del legno e aree boschive, necessario predisporre al meglio i nuovi piani di gestione delle Zsc

“I nuovi Piani di Gestione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) non devono diventare ulteriori impedimenti all’attività di impresa. Se gestite bene, le ZSC potrebbero essere un’opportunità per le imprese agricole, ma è bene ponderare affinché la loro gestione non si faccia nuovi costi o carichi burocratici per le stesse aziende”. Questo quanto affermato da Coldiretti Savona all’interno di un secondo documento inviato alla Provincia di Savona, preceduto da una prima nota riportante osservazioni di natura generale e contenente un articolato parere in merito a diversi aspetti che influiscono sulla filiera legno e sulla vita dei boschi, relativamente ai nuovi Piani di Gestione delle Zone Speciali di Conservazione.

“Le ZSC su cui sta lavorando la Provincia di Savona – spiegano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona – sono più di 20, diverse delle quali presentano territori prettamente boschivi. Un dato normale per una provincia che vede oltre il 70% del proprio territorio caratterizzato da boschi”.

Non è un segreto: gli argomenti salienti in questo scenario sono molti, e tutti importanti, sottolineati altresì anche da Coldiretti Savona all’interno della missiva inviata alla Provincia. “Dalla presenza di piante morte o deperienti alla sicurezza nei cantieri – continuano Grenna e Ciotta – passando dalla definizione di epoche o metodologie di taglio alle comunicazioni preventive all’intervento. Dalle isole di biodiversità alla viabilità permanente forestale al rischio idrogeologico e ai diversi tipi di governo del bosco, fino ad arrivare alla presenza di boschi abbandonati alla necessità di riportarli in vita. Se da un lato le ZSC potrebbero essere un’opportunità per le imprese agricole, quello che ci preme scongiurare in questo scenario è che i nuovi Piani di Gestione si trasformino in ulteriori impedimenti all’attività imprenditoriale, frutto di nuovi costi o carichi burocratici per le stesse aziende. Chiediamo, pertanto, alla Provincia e agli organi competenti di tener conto di tutti questi aspetti e di muoversi in maniera tale da evitare che quella che potrebbe essere un’opportunità si trasformi suo malgrado in un ostacolo all’imprenditoria della zona, già duramente vessata dall’aumento dei costi di produzione e dalla crisi che ormai da mesi imperversa su tutto il territorio provinciale, ligure e italiano”.

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