Ospedale San Paolo, il Documento approvato nella riunione congiunta del distretto socio-sanitario savonese e delle Bormide

madre e bambino

Questo il Documento approvato oggi nella riunione congiunta del distretto socio-sanitario savonese e delle Bormide:

«Oggi, 19 novembre 2022 presso il Comune di Savona si sono riunite le amministrazioni comunali che compongono i distretti socio sanitario savonese e delle Bormide per assumere una posizione comune sulla bozza di piano sociosanitario che prevede, tra l’altro, la chiusura del punto nascite savonese.

L’Ospedale San Paolo è un presidio sanitario fondamentale per un comprensorio molto esteso e popoloso, e deve essere preservato, valorizzato e sviluppato per renderlo sempre più adeguato ai bisogni di una ampia popolazione.

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L’ipotesi di chiudere il punto nascite del San Paolo è irricevibile, perchè insostenibile anche da un punto di vista tecnico-scientifico: va ricordato che esso serve un comprensorio molto vasto di circa 160 mila cittadini sia della costa che dell’entroterra e la sua chiusura provocherebbe inevitabilmente la fuga anche fuori regione di ampie porzioni di popolazione.

Questa posizione viene fermamente sostenuta non per difesa di campanilema assumendo una visione strategica di area vasta perchè sappiamo interpretare il nostro ruolo di sindaci consapevoli del fatto che ogni comune si colloca in un contesto territoriale più ampio.

Per questa ragione, questa posizione viene condivisa da due distretti, tra loro strettamente sinergici sotto il profilo del servizio sanitario.

Poiché sappiamo assumere una responsabilità di programmazione di ampio respiro, rivendichiamo la necessità che la Regione coinvolga le amministrazioni comunali nella pianificazione di politiche che hanno una importante ricaduta sui nostri territori.

Sono positive le aperture della Regione a rivedere sul punto la bozza di piano socio sanitario, ma intendiamo tenere alta l’attenzione fino a quando il mantenimento del punto nascite di Savona non verrà formalmente confermato e fino a quando non si aprirà un effettivo e costruttivo dialogo con le amministrazioni comunali.

A tale proposito, i sindaci di Savona e di Cairo, quali capofila dei rispettivi distretti, si attiveranno con i sindaci dei comuni capofila degli altri due distretti socio sanitari della provincia per avviare una elaborazione di una posizione unitaria di tutta la provincia su questa importante tematica, assumendo una visione regionale.»