Custodi del bello, si è concluso il primo ciclo

Da un lato si aiutano le persone fragili a reinserirsi nel mondo del lavoro e dall'altro ci si prende cura dei beni pubblici. La seconda squadra è appena partita con il restauro delle panchine di piazza del Popolo

A Savona l’esperienza della prima squadra de I Custodi del Bello si è conclusa con 2 inserimenti nel mercato del lavorogià effettuati (altri 2 arriveranno a breve) e una buona sinergia tra i Custodi e i cittadini che spesso hanno espresso apprezzamento per il lavoro di cura della città. Nell’elenco dei lavori fatti c’è la manutenzione delle panchine del Prolungamento, di 10 aule e della palestra delle scuole Andrea Gallo in via Verdi e una serie di servizi di guardiania alle mostre. Nel mese di settembre c’è stato il turnover con la nuova squadra che ha iniziato con il restauro delle panchine e degli arredi urbani di piazza del Popolo.

Il passaggio di testimone tra la prima e la seconda squadra è l’occasione per una prima verifica del progetto partito a maggio nel corso di una conferenza stampa in Comune alla quale, oltre all’amministrazione, ha preso parte Fondazione Comunita Servizi di Caritas (il presidente savonese Marco Berbaldi e il vicepresidente nazionale Luciano Marzi) e Alberto Becchi di Fondazione Azimut.

“Le nostre aspettative sono state soddisfatte – ha detto l’assessore Barbara Pasquali – per cui l’idea è quella di trasformare il progetto in un elemento costante perché è positivo per la città, visto che è un modo per combattere il degrado, e perché aiuta le persone fragili a trovare un’occupazione”. L’assessore Riccardo Viaggi sottolinea che “è un progetto che dà una risposta concreta a persone che hanno bisogno di riattivare le proprie capacità personali e le pone nelle condizioni di rimettersi in gioco”.

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“Il nostro bilancio è estremamente positivo – dice Lorenzo Capelli, responsabile del progetto per Fondazione Comunita Servizi della Caritas – ci sono tutti i presupposti perché il progetto diventi duraturo. La città ha accolto positivamente i Custodi del Bello che a loro volta si sono sentiti utili, hanno ricevuto molti complimenti da parte dei cittadini che, magari lasciavano un caffè pagato come ringraziamento. Ricordiamoci che erano persone che non avevano grosse chances di rientrare nella società e nella comunità e che invece ora hanno un’idea positiva del futuro”.