Assessore Marta Gaia: “La sanità territoriale del ponente perde un altro servizio”

L’Asl rifiuta i locali messi a disposizione gratuitamente dal Comune di Albenga per gli incontri tra i pazienti del centro salute mentale e i famigliari. “La sanità territoriale nel comprensorio albenganese perde un altro pezzo” afferma l’assessore alle politiche sociali Marta Gaia: “Mesi fa abbiamo ricevuto dal Centro Salute Mentale di Albenga una prima richiesta di spazi per effettuare gruppi di psicoterapia multifamiliare. Da qui, dopo diverse telefonate, incontri siamo arrivati ad effettuare un sopralluogo tecnico per valutare gli spazi da noi individuati nell’ex Convento di San Bernardino a Vadino. In accordo con il responsabile del Centro Salute Mentale di Albenga i locali sono stati ritenuti idonei per la loro ampiezza, infatti, per questo genere di attività, occorre trovare stanze nelle quali si è in grado di garantire il distanziamento sociale così come da disposizioni Covid. Lo scorso 22 aprile abbiamo ricevuto dall’Asl 2 Regione Liguria Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze una comunicazione con la quale ci era stato chiesto ufficialmente di poter utilizzare gli spazi di San Bernardino”.

“Come Amministrazione ci siamo prontamente attivati ritenendo questa richiesta particolarmente importante specie dopo due anni di Covid che ha avuto un impatto sicuramente maggiore su tutte quelle persone che già avevano fragilità. Abbiamo messo a disposizione i locali richiesti attraverso delibera di Giunta, salvo, poche settimane fa, ricevere una lettera nella quale ci si chiedeva di annullare l’accordo perché non aveva seguito l’iter burocratico idoneo nelle dinamiche interne dell’Asl. *Non ci lascia perplessi tanto il diniego da parte dei vertici Asl in quanto non era stato rispettato l’iter autorizzativo interno, fondamentale in ambito sanitario, ma l’assoluta mancanza di predisporre alternative per poter proseguire o meglio riprendere, in quanto da due anni non si tengono più, gli incontri multifamiliari per gli utenti del centro salute mentale*.

Il timore adesso è che venga meno un altro servizio fondamentale nella presa in carico del paziente.

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“Ci auguriamo comunque che gli incontri dei gruppi di psicoterapia multifamiliare possano riprendere in un altro contesto individuato, a questo punto dall’Asl o che vi sia per lo meno un nuovo confronto tra i vertici Asl e l’Amministrazione al fine di autorizzare gli spazi già individuati.

Purtroppo la situazione in cui versa la sanità territoriale, come del resto anche quella ospedaliera, è tragica”.

“Nel corso degli anni, a causa di carenza di personale, è diminuito l’orario di ricevimento del centro salute mentale di Albenga che si integra con il centro salute mentale di Finale, la neuropsichiatria su Albenga si riduce a poche ore settimanali e l’utenza è anch’essa stata spostata a Finale. Questi solo alcuni esempi di un sistema sanitario evidentemente non idoneo a soddisfare le esigenze delle persone presenti nel nostro distretto sociosanitario. Chiedo quindi che, con la stessa prontezza con cui è stato interrotto il rapporto con il Comune, l’Asl riattivi tutti i servizi territoriali che sono stati tolti nel tempo trovando spazi idonei a garantire un’assistenza della quale ogni cittadino potrebbe trovarsi ad avere bisogno” conclude l’assessore.