Sradicamento posidonia selvaggio sul litorale

di Claudio Almanzi – Mentre nell’entroterra ingauno divampa un incendio che ha già distrutto oltre quattrocento ettari di vegetazione, un gruppo di ambientalisti ha segnalato un grave episodio avvenuto nei giorni scorsi sul litorale tra Albenga ed Alassio, denominato Mari e Monti. Per denunciare l’aggressivo intervento nei confronti della vegetazione marina è stata inviata una lettera ai giornali ed al WWF. Nel frattempo gli attivisti stanno raccogliendo le firme per poi inviare il documento ai Comuni di Alassio ed Albenga ed agli enti preposti alla salvaguardia del litorale.

“Vorremmo segnalare lo sradicamento di una vasta area di posidonia davanti alla spiaggia Baba Beach di Alassio- si legge nella lettera- Da circa due anni avevamo constatato, con grande piacere, che la posidonia, da sempre presente tra Punta Murena e la massicciata della ferrovia, si era propagata verso Levante anche davanti alla spiaggia Baba Beach. Stamattina, con nostro grande disappunto, abbiamo visto che in più punti il fondale, che era ricoperto di posidonie e altre alghe, è stato sradicato”.

Il gruppo di ambientalisti si chiede chi può aver compiuto l’intervento selvaggio e se questo fosse autorizzato. “Considerando che la posidonia svolge un’importante azione fotosintetica e di riparo per la fauna marina, ci chiediamo se questo provvedimento è legittimo- prosegue la lettera- Da quanto apprendiamo da ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca dell’Ambiente, queste piante sono protette. I gestori delle spiagge private, senza dover sradicare le piante, avrebbero eventualmente tre possibilità di sbarazzarsi del fogliame secco che si potrebbe accumulare sull’arenile (banquette): il mantenimento in loco della banquette; o spostamento degli accumuli; e la rimozione permanente e successivo trasferimento in discarica. Nessun trattato tra quelli che abbiamo consultato consiglia la prassi di sradicare selvaggiamente la posidonia, o gli altri tipi di alghe presenti sul litorale ligure”.

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La lettera si conclude con la speranza che si possa giungere ad un accordo fra i comuni costieri della Riviera di Ponente per proteggere la Poseidonia: utile e bella pianta. Episodi analoghi a quello segnalato nella lettera, infatti sono all’ordine del giorno in gran parte del litorale ligure.