Regione Liguria, consigliere Pastorino (Linea Condivisa): «La politica riparta dall’attenzione ai più fragili»

Gianni Pastorino

«Oramai c’è la più totale disattenzione e sottovalutazione nei confronti della disabilità, sia questa fisica o intellettiva – sottolinea Gianni Pastorino, Vicepresidente Commissione II Sanità – In questi giorni abbiamo affrontato situazioni diverse ma che riconducono sempre allo stesso punto: le persone disabili non hanno diritto alla stessa qualità di vita di persone abili. È recente il caso di minori disabili che vengono messi in classi pollaio senza nessuna logica e con la certezza di non poter dare una reale progettualità e sostegno. Inoltre assistiamo alla negazione del riconoscimento della disabilità intellettiva con persone che ormai non hanno diritto di parcheggiare al centro dove viene compiuta la riabilitazione o la formazione».

«Casi diversi ma che evidenziano la stessa sostanza. In campagna elettorale alcuni esponenti politici si sono fatti vedere in sedia a rotelle, raccontando di voler comprende le difficoltà di chi ha problemi motori – prosegue il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino – ora che le elezioni si sono concluse, la disabilità sparisce dalla progettualità politica. Questo governo, nei processi di ristrutturazione edilizia che determinano agevolazioni fiscali, taglia di netto l’abbattimento delle barriere architettoniche. Si possono fare cappotti termici, rifare i tetti, sostituire la porta del garage…però non è previsto che vengano abbattute le barriere architettoniche».

«Nelle scuole non ci sono sufficienti insegnanti di sostegno, il Comune di Genova taglia da 60 a 53 ore le ore dei centri estivi e Regione Liguria non si pone il problema del riconoscimento del diritto al parcheggio per minori con disabilità intellettiva che devono intraprendere un percorso riabilitativo – conclude PastorinoUna situazione drammatica che diventa ogni giorno più evidente. Da sempre le crisi economiche colpiscono le donne e gli uomini più fragili. Da sempre le crisi sociali e culturali emarginano i più deboli. Eppure la politica deve ripartire da queste attenzioni, perché una società più giusta in fatto di disabilita sarà un territorio più giusto per tutte e tutti».

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