Vinitaly: Liguria protagonista da Ponente a Levante

“Il vino fa parte della nostra cultura, della nostra tradizione e della nostra storia e si integra con un’offerta turistica che in Liguria non è fatta solo di mare, spiagge e cultura ma è anche di colori, profumi e sapori. Il vino è legato alle emozioni e Vinitaly è un avvenimento importantissimo per la nostra economia. Alla 54esima edizione del Salone Internazionale la Liguria ha brillato ancora una volta per l’elevata qualità delle proposte, incarnando appieno i valori dei ‘viticoltori eroici’ che operano tra territori impervi, con fatica e dedizione. Un orgoglio in più per la nostra regione in un’estate che segna la definitiva ripartenza l’enoturismo, pronto a conquistare fette sempre più crescenti di mercato”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti presente oggi, insieme al vicepresidente e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana, alla 54esima edizione di Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati. Il presidente Toti e il vicepresidente Piana hanno partecipato alla celebrazione per i 50 anni del Rossese di Dolceacqua, nell’imperiese, e alla premiazione del viticoltore etico Cà du Ferrà di Bonassola, nello spezzino.

“La celebrazione dei 50 anni del Rossese, il cui disciplinare veniva approvato nel 1972, primo in Liguria – spiega il vice presidente Piana- ricorda il grande lavoro a monte di questo pregiato vitigno a bacca nera che a Dolceacqua ha trovato il naturale luogo d’elezione, ed è prodotto complessivamente tra la Val Nervia e la Valle Crosia. La coltivazione avviene in un territorio tra i 300 ed i 600 metri sul mare, ben esposto, ma difficile per orografia”.

È andato invece a Davide Zoppi, dell’azienda Cà Du Ferrà di Bonassola, il premio di viticoltore etico nello stand della Regione Liguria a Vinitaly 2022. “Il riconoscimento ‘etico’, che gli abbiamo conferito – prosegue Piana – rimarca un impegno importante nel recupero del Ruzzese, il vino amato da Papa Paolo III. Anche in questo caso – conclude – i versanti scoscesi, terrazzati, non hanno scoraggiato il profondo lavoro aziendale, improntato al recupero delle tradizioni, diventando, anzi, tra i punti di riferimento del territorio”.

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