Albenga nei colori di Sergio Giusto

di Alfredo Sgarlato – Per affrontare nel migliore dei modi il periodo del lockdown, il pittore ingauno Sergio Giusto ha deciso di rendere omaggio alla sua città, dipingendo cento quadri che la raffigurano sia nei suoi luoghi simbolo che nei suoi angoli più remoti. Le bellezze architettoniche della città sono trasfigurate con un uso forte del colore, per cui, pur rimanendo sempre immediatamente riconoscibili, acquistano una dimensione diversa, a seconda delle tonalità prescelte.

In alcune opere l’uso del bianco e nero dà un senso di perturbante (il “non familiare” di Freud), dando un senso di mistero e di sospensione del tempo a scorci davanti ai quali transitiamo abitualmente tutti i giorni; altrove rosso, blu, giallo, colori dalla forte valenza simbolica, creano la prevalenza dell’emozione sulla semplice lettura della realtà, che oggi è inadeguata a rappresentare il mondo. Per questo, d’accordo col Prof. Lorenzo Rossi, potremmo parlare di un passaggio nell’opera di Sergio Giusto all’espressionismo dal realismo magico dei lavori precedenti, per quanto sia riduttivo incasellare in un movimento un artista che vive oggi e esprime la propria personalità in maniera originale.

Vi è anche un forte approccio materico nei quadri di Sergio, che vanno osservati da vicino per coglierne ogni sfumatura: la pennellata è molto forte e la massa di colore tende ad aumentare l’effetto di tridimensionalità. Così, chi conosce Albenga quanto il proprio salotto di casa può apprezzare una trasfigurazione della città attraverso uno sguardo d’autore, visitando la mostra che è aperta tutta i giorni presso il Chiostro Ester Siccardi fino al 30 aprile; chi vive altrove ne approfitti per conoscere un valido artista, e una città che può essere incantevole se la si sa guardare con occhi giusti.

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