Coronavirus, Liguria: Toti “indicatori in netta discesa”

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“I dati riguardanti la diffusione del coronavirus in Liguria sono da zona bianca, ma c’è bisogno di due settimane per avere la conferma e poter quindi definitivamente decretarli. Grazie alla costante diminuzione dell’incidenza e di tutti i parametri anche questa settimana si chiude all’insegna di una progressiva e costante riduzione degli accessi dei pazienti Covid positivi presso gli ospedali liguri. Tutto ciò porta, accanto al buon numero di dimissioni, ad una riduzione dell’occupazione dei posti letto in media intensità e degli ospedalizzati in generale. È in atto in tutti gli ospedali regionali una progressiva riconversione, come da protocollo, dei posti letto di media intensità al fine di restituire alle funzioni originali i reparti coinvolti. Regione Liguria è pronta a recepire le indicazioni ministeriali per cui da oggi i pazienti degli ospedalizzati potranno nuovamente dopo mesi di restrizioni tornare a fare visita ai loro cari, ovviamente il tutto con attenzione e prudenza. Un altro segnale di come questa quarta ondata sia ormai giunta all’epilogo”.
Lo comunica il presidente di Regione Liguria e assessore alla sanità Giovanni Toti, facendo il punto sull’andamento del virus.


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Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa: “Tutti gli indicatori sono in netto calo: abbiamo un’incidenza che è circa un terzo rispetto a quella del picco di metà gennaio; gli accessi in ospedale sono un quarto. Negli ospedali liguri oggi i nuovi ricoveri sono circa una ventina al giorno: questo si riflette sui posti letto occupati in terapia intensiva e in media intensità: in entrambi i casi abbiamo un terzo dei malati che avevamo durante il picco: siamo vicini a 200 pazienti in media intensità e una decina di malati in terapia intensiva. In base al sistema informativo del Ministero, con i dati raccolti giovedì, abbiamo il 6% dei posti occupati in terapia intensiva e il 16% in media intensità. Con le dimissioni della giornata di oggi siamo al di sotto delle soglie della zona gialla per entrambi gli indicatori. Analizzando la situazione nazionale e il confronto con le altre regioni sui posti letto occupati, siamo precisamente in linea con la media nazionale.

Angelo Gratarola, responsabile del Dipartimento interaziendale regionale di emergenza-urgenza e direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico San Martino:
“Prosegue in maniera significativa la riduzione dell’occupazione dei posti letto in media intensità, simbolo che la pressione del virus è fortemente in calo. L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, seppur in riduzione, raggiungerà bassi valori in tempi molto più prolungati per la tipologia di pazienti e la complessità dei casi clinici”.

Matteo Bassetti, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino: “La situazione, anche per questa settimana, è stata di assoluta tranquillità. Nel reparto di Malattie Infettive risultano ancora ricoverati soltanto 4 pazienti Covid positivi sugli oltre 60 posti letto disponibili; un numero estremamente ridotto. Anche per questa settimana si è confermata una bassissima pressione, per cui i pazienti ricoverati da settimana scorsa e presenti ancora oggi sono rimasti in reparto per altre problematiche, oltre il Covid. Si conferma, per quanto riguarda la media intensità, una situazione di continua ritirata del Covid dai nostri ospedali. Potremmo dire che si va verso la conclusione della quarta ondata. C’è stata anche una riduzione significativa della prescrizione sia degli antivirali orali che dei monoclonali. È inoltre uscito questa settimana il report dell’AIFA, dove viene messo in evidenza come la Liguria, per quanto riguarda gli antivirali orali, si posizioni al terzo posto in Italia, con il 10% di prescrizioni a livello extra-ospedaliero per numero di contagi. Ciò significa che: su 100 persone che si sono contagiate, il 10% in Liguria riceve un antivirale orale, diviso tra Molnupiravir, Remdesivir e Paxlovid. Mi pare un dato incoraggiante, che dimostra come la Liguria sia prima per l’utilizzo dei monoclonali e come ora, anche con gli antivirali orali, continui a far squadra ospedale-territorio”.