Alassio per l’Ucraina

Anche il Palalassio con i colori della bandiera ucraina. Stasera riempito anche il primo convoglio, ma il materiale riempirà anche un secondo mezzo che transiterà in settimana. L'Amministrazione: "cessate il conferimento, vi faremo sapere quando avremo avviato nuove iniziative di solidarietà"

Oltre alla facciata del Palazzo Comunale, da questa sera anche la facciata del Palalassio è illuminata dei colori della bandiera ucraina.

“Anche il mondo dello sport è fortemente coinvolto in questa guerra – commenta Roberta Zucchinetti, presidente del Consiglio Comunale con delega allo Sport che, in accordo con il presidente della Gesco, Igor Colombi, ha proposto l’idea – penso agli atleti impegnati nelle gare che in questo momento hanno le famiglie in territorio di guerra…”

Alassio per l’Ucraina: una raccolta oltre ogni aspettativa

“Dire quanto è stato raccolto è impensabile. Si tratta davvero di tantissimi prodotti che sono stati stipati nei magazzini della Protezione Civile, molti addirittura si trovano ancora per strada perchè non sapevamo più dove metterli. – Franca Giannotta, assessore alla Protezione Civile del Comune di Alassio commenta l’iniziativa di solidarietà nei confronti delle vittime della guerra in Ucraina – è stata un vera e propria gara di solidarietà che ha coinvolto tutta la cittadinanza. Posso solo dire che abbiamo suddiviso i prodotti per tipologia: tanti generi alimentari per bambini e adulti: scatolame latte, zucchero, caffè… tantissimi indumenti e coperte e farmaci. Il gruppo dei volontari oltre a coordinare le operazioni di raccolta ha anche contribuito con l’acquisto di farmaci autotassandosi”. 

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Questa sera l’autobus ha caricato quanto più poteva stipare a bordo, ma molto è rimasto stipato nei magazzini della Protezione Civile e in ulteriore magazzino comunale in Piazza Paccini. In settimana un successivo mezzo transiterà da Alassio per caricare il resto delle donazioni.

“La raccolta ha avuto un grande successo  – il commento finale del sindaco di Alassio Marco Melgrati – e non avrebbe potuto essere diversamente, viste le circostanze e l’umanità di tutti. Ora però non portate più nulla. Non sapremmo come veicolarlo nelle zone di guerra. Ci stiamo organizzando e non appena avremo individuato nuovi percorsi, provvederemo ad avviare nuove iniziative di solidarietà”.