Consiglio Regione Liguria e guerra in Ucraina

Oggi subito dopo avere aperto la seduta il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ha preso la parola per ricordare quanto sta accadendo in Ucraìna: «I drammatici fatti di questi ultimi giorni impongono anche alla comunità ligure, che proprio in queste ore si sta organizzando per accogliere le famiglie che stanno abbandonando i territori colpiti dalla guerra, una profonda riflessione. L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità, martedì scorso, un ordine del giorno che esprimeva la preoccupazione del Consiglio rispetto alla situazione in Ucraina e oggi auspichiamo che, al più presto, il linguaggio delle armi lasci il posto al dialogo fra i popoli e alla pace».

Nella seduta del pomeriggio il Consiglio ha approvato alcune misure.

Crisi ucraina, misure a tutela dei profughi e un fondo contro i danni per le sanzioni. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 587, presentato da Stefano Balleari (FdI) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta a condannare con ogni misura e in ogni sede internazionale l’unilaterale aggressione militare perpetuata ai danni dell’Ucraina; a richiedere che l’Europa e gli Stati membri coordinino un intervento umanitario per l’accoglienza dei profughi ucraini a seguito della guerra che sta flagellando la popolazione; a richiedere un intervento europeo per creare un fondo per introdurre meccanismi economici di compensazione per riequilibrare i danni che le singole nazioni europee subiranno per via delle sanzioni imposte alla Russia e delle conseguenti contro-sanzioni. Il documento, infine, impegna la giunta a creare una cabina di regia nella quale coinvolgere una rappresentanza delle aziende energivore e le governance dei colossi energetici (Eni-Enel) per valutare sanzioni e proposte utili ad arginare i catastrofici effetti economici che si determineranno per via della crisi di approvvigionamento energetico da parte della Russia e a garantire tempestivamente lo stato di rifugiati ai cittadini ucraini che ne facciano richiesta.

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Situazione in Ucraina. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 589, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo uno) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta ad esprimere in tutte le sedi istituzionali nazionali, europee e internazionali il sostegno ad una soluzione diplomatica della crisi fra Russia e Ucraina affinché sia evitata una ulteriore escalation che aprirebbe scenari drammatici a livello internazionale; a sostenere, nel rispetto dei valori della pace, di ripudio della guerra, del diritto della sovranità nazionale e dei popoli, le iniziative diplomatiche del Governo e dell’Unione Europea per favorire una de-escalation della tensione fra i due Paesi e favorire una soluzione negoziata della crisi applicando tutte le sanzioni necessarie a carico della Russia, qualora questa continui a porsi fuori dalle regole del diritto internazionale. Il documento, infine, impegna la giunta a ad attivare contatti con enti, istituzioni e associazioni per consentire l’allontanamento dei minori dalle zone interessate dal conflitto, utilizzando le cautele necessarie a mantenere l’integrità delle famiglie, organizzando l’accoglienza sul proprio territorio.

Corridoio umanitario accademico per studenti e ricercatori ucraini. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 590, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo uno) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta a intraprendere tutte le azioni possibili, insieme all’Università di Genova, per assicurare risorse economiche e un appoggio concreto e immediato per poter aprire un corridoio umanitario accademico con l’Ucraina affinché studenti e studentesse possano rifugiarsi in Liguria portando avanti gli studi. Nel documento si sottolinea che dall’Ucraina sono già fuggite oltre 368 mila persone, che questo numero continua ad aumentare e che sono 200 mila i profughi giunti in Polonia dall’inizio della guerra mentre la prorettrice dell’Università di Kiev ha lanciato un appello per chieder un corridoio accademico umanitario per gli studenti replicando l’esperienza di grande solidarietà sperimentata per i bambini di Chernobyl.

Supporto psicologico nelle scuole a favore degli studenti ucraini. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 591, presentato da Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta a prevedere misure idonee volte a offrire un supporto psicologico direttamente nelle scuole per gli studenti ucraini o legati all’Ucraina. Nel documento si sottolinea che in Liguria ci sono molte famiglie di origine ucraina e numerosi studenti frequentano le scuole della regione e che l’impatto della pandemia, il lock down, le misure restrittive e la didattica a distanza hanno già causato notevoli disturbi alla salute mentale dei giovani studenti e che diversi insegnanti hanno già segnalato questo problema e lo stato di salute già fragile degli studenti ucraini, visibilmente impauriti dalle immagini che arrivano dal loro Paese.

Protezione civile. L’assessore alla Protezione civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone ha inoltre partecipato oggi alla riunione che si è svolta in video collegamento tra il Dipartimento nazionale e i Dipartimenti di Protezione civile regionali per far fronte all’emergenza ucraina. “Siamo in costante contatto con il capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio e con tutta la sua struttura che sta coordinando le operazioni per l’invio di materiali e attrezzature in supporto alla popolazione ucraina. A questo proposito, come protezione civile regionale entro domani pomeriggio invieremo al Dipartimento la lista dei medicinali e delle apparecchiature medicali che siano immediatamente disponibili: in queste ore è in corso la ricognizione in tutte le nostre aziende ospedaliere e sanitarie”. “Tra le richieste avanzate dal Dipartimento nazionale – prosegue Giampedrone – per cui ci siamo immediatamente attivati, anche quella di iniziare ad approntare un piano regionale di accoglienza: sulla base dei piani regionali verrà predisposto il piano nazionale – conclude – per accogliere i profughi che, fuggendo dalla guerra, arriveranno in Italia attraverso percorsi organizzati dalla Protezione Civile”.