Albenga celebra il Giorno della Memoria

Albenga: l’amministrazione comunale si è riunita, insieme alle associazioni e ai rappresentanti delle forze dell’ordine, presso le lapidi ai Deportati ed Internati in via Deportati Albenganesi (zona foce) per celebrare il Giorno della Memoria.


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INIZIATIVE IN PROGRAMMA

  • alle 17.00 presso la sala polifunzionale “Grasso Ghigliazza” presso il Comando della Polizia Locale di Albenga in via Bologna, l’Anpi Albenga e il Centro di documentazione “Logos” presenteranno l’incontro: “Il dovere della memoria. Una tragedia del passato, un monito contro antisemitismo, intolleranza, razzismo, xenofobia”. Introdurrà l’incontro Jacky Merlino e interverranno: Angelo Sassano (Anpi Albenga), Daniela Bertonasco (I.C. Albenga II), Mauro Rosselli (Centro di documentazione “Logos”), Simone Falco (ANED), Emilio Guastalla (Comunità ebraica di Genova), Fabio Gallesio (Centro di documentazione “Logos”). Obbligo di Green Pass.
  • Sabato 29 gennaio alle ore 10,30 in piazza del Popolo a Leca d’Albenga incontro organizzato dall’Anpi sezione Leca: “Iniziativa per non dimenticare Ezio Dolla, Eugenio Ansaldi che non tornarono mai dalla prigionia”. Parteciperà il Presidente ANED della provincia di Savona Simone Falco.

IL DISCORSO DEL SINDACO DI ALBENGA RICCARDO TOMATIS

«Quella di oggi è una giornata importante e più passeranno gli anni più lo diventerà perché, purtroppo, saranno sempre meno coloro che hanno vissuto questo dramma della storia.

Noi abbiamo l’obbligo morale di ricordare la pagina più drammatica, triste e vergognosa della storia dell’umanità.

Non dobbiamo lasciare spazio a quel revisionismo storico che oggi va tanto di moda e che non può essere ignorato.

Sono sempre rimasto colpito dall’atteggiamento del generale Dwight D. Eisenhower quando entrò, con le sue truppe, nei campi di concentramento. Egli chiese ai suoi soldati di fotografare tutto ciò che c’era e chiese ai cittadini dei villaggi vicini di andare a vedere quello che era stato per fare in modo che tutti si rendessero conto di quanto accaduto.

Aggiunse: “Un giorno si sveglierà un idiota e dirà che tutto quello che vediamo oggi non è mai successo” e credo che, purtroppo, non sia andato molto lontano da questa realtà.

Non dobbiamo pensare che quello che è accaduto non è successo in un’epoca tanto diversa dalla nostra. 74 anni sono “ieri” nella storia dell’umanità.

Non dobbiamo pensare che sia successo lontano da noi perché è vero che quei treni arrivavano in Germania, ma partivano da casa nostra e noi non ce ne siamo accorti o, forse abbiamo fatto finta di non accorgercene.

È altrettanto vero, inoltre, che quelle persone che hanno commesso queste crudeltà erano persone come noi. Ciò ci deve far pensare. Non dobbiamo nasconderci dietro quella teoria rassicurante che, quanto accaduto è stato “un momento di follia nazista”. È stato un progetto di rimodellamento bio politico dove si è creata la precisa volontà di cambiare il mondo escludendo la presenza del popolo ebraico.

Una follia.

Credo che in un momento come questo sia importante ricordare un grande uomo politico che ci ha lasciato poco tempo fa: David Sassoli.

Egli combatteva l’antisemitismo e si batteva a favore di tutte le minoranze.

Mi piace ricordare le sue parole quando insediandosi a Presidente della comunità europea disse che noi siamo i figli e le figlie di chi ha trovato l’antidoto a quella degenerazione nazionalistica che ha macchiato la storia dell’Europa.

Mi piace ricordare anche che il Presidente Mattarella, appena è stato eletto alla carica più alta dello Stato, ha fatto visita alle fosse Ardeatine per rendere merito alle vittime del nazifascismo. Mi auguro che il prossimo Presidente della Repubblica possa fare altrettanto in modo da mantenere vivo un ricordo che non dobbiamo e non possiamo dimenticare».