L’atto del direttore generale li definisce collaboratori “a titolo a gratuito”. In realtà, potranno ricevere fino a 10.000 euro all’anno come rimborso spese. Regione Liguria si appresta a istituire la nuova figura dei collaboratori volontari e subito l’opposizione di centrosinistra accende la miccia della polemica, continuando a picchiare sul tasto dell’incremento dei costi della politica, cavallo di battaglia fin da inizio legislatura, a partire dall’istituzione dei sottosegretari per arrivare agli incarichi esterni per le strutture di missione, passando per l’ampliamento delle segreterie politiche degli assessori. Questa volta il provvedimento è finito nel mirino del capogruppo del Pd, Luca Garibaldi, che ha presentato un’interpellanza in consiglio regionale, inserita all’ordine del giorno di domani.
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Tutto nasce il 25 maggio con un decreto del direttore generale della Regione che approva lo schema di convenzione per la collaborazione a titolo gratuito, pensata per gli ex dipendenti dell’ente pubblico andati in pensione. Tre giorni dopo tocca alla giunta, con una delibera che fissa il tetto massimo per il rimborso spese a 10.000 euro. Il collaboratore volontario non ha vincoli di esclusività, può lavorare da remoto o utilizzare strumenti e spazi dell’ente. L’incarico non può durare più di un anno e non è prorogabile né rinnovabile. Tra i corridoi di via Fieschi si dice che il provvedimento sia stato pensato “ad hoc” per Pier Paolo Tomiolo, vice direttore del dipartimento Territorio. “Visto che un dirigente va in pensione- afferma Garibaldi alla ‘Dire’- si trova un modo creativo per farlo rientrare. Così i pensionati continueranno a comandare la struttura regionale percependo pure una sorta di stipendio. Chiederò alla giunta spiegazioni sul perché non si sia scelta la strada dell’assunzione classica, anche attraverso concorso”. (Agenzia DIRE)