Acquacoltura Liguria, avvio di tre vivai sperimentali nello spezzino

vicepres Piana con Federico Pinza direttore mitilicoltori

Tre nuove aree sperimentali idonee ad ospitare impianti di acquacoltura dedicata ai molluschi nella provincia di La Spezia, con un importo complessivo stanziato da Regione Liguria su fondi europei di 150mila euro. È questo il piano di rilancio, in piena fase di avvio, presentato oggi a Lerici, che interessa l’area di Bocca di Magra interna (impianto per telline, vongole e vongole veraci), di Bocca di Magra esterna (per mitili, oltre che per la sperimentazione della specie ostrea edulis, ostrica piatta) e della diga foranea esterna di Porto Venere, particolarmente indicata per una depurazione naturale dei molluschi e un ulteriore miglioramento del prodotto.

Un progetto realizzato da Regione Liguria insieme ad Arpal, Asl 5 spezzina e Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Ad annunciarlo dopo un intenso lavoro di programmazione Alessandro Piana, vice presidente e assessore regionale alla Pesca e all’Acquacoltura assieme a Matteo Cozzani, sindaco di Porto Venere, Andrea De Ranieri, sindaco di Ameglia, Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici, Carlo Emanuele Pepe di Arpal, Mino Orlandi di Asl5, Carlo Ercolini dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e una rappresentanza di mitilicoltori spezzini. Alla conferenza stampa, hanno preso parte anche le Associazioni di Categoria della Pesca – Coldiretti, Confcooperative e Lega Coop – che hanno fattivamente collaborato alla riuscita del progetto.
“Regione Liguria – dichiara il vice presidente Alessandro Piana – sostiene, nella convenzione tra Regione e Arpal, Asl 5 Spezzino e IZS PLV, tramite la misura 2.51 del FEAMP avviato a novembre 2019, l’ampliamento in mare aperto delle zone dedicate alla molluschicoltura. Una esigenza nata dagli stessi mitilicoltori che, a fronte dell’aumento della domanda, chiedono possibilità di sviluppo, anche per facilitare gli ingressi delle nuove leve. L’acquacoltura italiana, e quella ligure in particolare, non svolge ancora quell’auspicabile funzione di integrazione nella fornitura di prodotti ittici, che nel nostro Paese provengono ancora per l’80% da importazioni: con questo piano desideriamo invertire la tendenza e rimettere al centro le nostre eccellenze”. A dimostrazione dell’importanza del settore, l’approvazione in itinere del nuovo FEAMPA che mette in risalto, già dalla dicitura, l’acquacoltura.

“L’obiettivo -continua Piana- è quello di supportare allevamenti efficienti, innovativi, basati su conoscenze integrate, impattando favorevolmente sull’occupazione e sull’economia del comparto. I prodotti ittici di quest’area, del resto, sono tra i migliori d’Italia. Si tratta anche di un modo per sostenere i mitilicoltori liguri e aderire in pieno alle esigenze di programmazione delle politiche europee espresse nell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, per lo Sviluppo Sostenibile e nella Crescita Blu, garantendo al contempo ai consumatori un prodotto di eccellenza, a km 0 e sostenibile. Fondamentale la collaborazione dei Comuni di Ameglia e Porto Venere, che da subito hanno compreso la strategicità del piano di rilancio e ci hanno coadiuvato nell’individuazione di aree idonee”.

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La scientificità del progetto è garantita dalla collaborazione con ARPAL, ALS5 Spezzino e IZS PLV – coadiuvati da OLPA (Osservatorio Ligure Marino per la Pesca e l’Ambiente) che ha realizzato gli impianti sperimentali e ne curerà la gestione per la durata del progetto – per le valutazioni di tipo chimico-fisico, biologico, microbiologico ed ecotossicologico al fine di individuare zone adatte a garantire l’allevamento dal punto di vista organolettico, igienico-sanitario e ambientale.
La sperimentazione durerà un anno: secondo il cronoprogramma già entro la metà del 2022 sarà possibile ottenere una mappatura delle aree vocate alla molluschicoltura, pronte ad accogliere i nuovi impianti e a consentire un pieno rilancio del settore.