Via libera ai vaccini in farmacia, sindacati: “ora confronto con Federfarma e Assofarm per tutelare i lavoratori”

Vaccinazione covid

È di queste ore l’annuncio della firma del protocollo tra Regioni e associazioni di rappresentanza imprenditoriale delle farmacie e ordine professionale, per l’effettuazione dei vaccini in farmacia.

È un annuncio apparentemente positivo che però necessita di ulteriori importanti approfondimenti. Dopo l’emanazione del decreto sostegni, in cui è contenuta la possibilità di effettuare i vaccini in farmacia, ad opera dei farmacisti, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno chiesto l’apertura del confronto con Federfarma e Assofarm (le associazioni di rappresentanza imprenditoriale delle farmacie).

«Il confronto per noi – affermano le organizzazioni sindacali – deve sviluppare contenuti utili ai lavoratori che rappresentiamo e agli utenti e cittadini che riceveranno il servizio di vaccinazione». «In particolare – proseguono – per i lavoratori i quesiti riguardano la tutela della professionalità con coperture legali e assicurative adeguate e parificate agli altri operatori sanitari, l’opportuna formazione e la giusta remunerazione per un servizio di grande delicatezza e responsabilità». «Per gli utenti e cittadini – sottolineano – le caratteristiche delle strutture farmaceutiche che potranno ospitare le vaccinazioni e le procedure mediche che sovraintendano le operazioni di vaccinazione. Sono questioni ineludibili che stanno alla garanzia delle persone, siano esse cittadini o lavoratori delle farmacie e su queste questioni ci aspettiamo risposte chiare e precise».

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«Nel protocollo sottoscritto – concludono i sindacati – sono assegnate grandi responsabilità ai farmacisti, per poter avviare la campagna vaccinale in vera sicurezza e con il pieno riconoscimento di ogni interesse in gioco, è indispensabile integrare tale protocollo con il confronto con i rappresentanti dei lavoratori dipendenti delle farmacie e i farmacisti non titolari, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, così come da noi richiesto con le lettere inviate a Federfarma e Assofarm nei giorni scorsi».