Regione Liguria, Berrino: “approvati dalla Giunta emendamenti alla legge sugli affitti ad uso turistico”

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La Giunta di Regione Liguria ha approvato oggi, su proposta dell’assessore al Turismo Gianni Berrino, due emendamenti alla legge regionale 32/2014 ‘Testo unico in materia di strutture ricettive e di imprese turistiche. Con il primo emendamento vengono abrogate le disposizioni della legge regionale che la pongono in contrasto con le disposizioni introdotte dalla Legge 178/2020 (legge di bilancio). Nel dettaglio, sono due le innovazioni apportate dalla norma nazionale che riguardano gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico (Aaut): vengono individuati ad un massimo di quattro gli appartamenti affittati ad uso turistico nell’ambito del territorio nazionale. Sopra i quattro viene introdotta la ‘presunzione’ che la locazione sia svolta in forma imprenditoriale, pertanto si è dovuta adeguare la normativa regionale eliminando il numero massimo di tre appartamenti in ambito comunale, sopra i quali era necessario o costituirsi in C.A.V. o affidarsi ad un professionista.

Il secondo emendamento riguarda la disciplina sanzionatoria al fine di potenziare il contrasto all’abusivismo. Viene introdotto il divieto di esercitare attività ricettiva in strutture diverse da quelle individuate dalla legge o in strutture non classificate ai sensi della legge e il divieto di esercitare attività attraverso le quali si offra al pubblico, in qualunque forma e con qualunque mezzo, ospitalità in strutture diverse da quelle individuate dalla legge o in strutture non classificate ai sensi della legge. Per queste violazioni corrispondono specifiche sanzioni.

“Abbiamo modificato la legge regionale sugli Aaut per evitare contrasti con la legge nazionale e successivamente ad un proficuo confronto con le categorie interessate ed Anci – spiega l’assessore Berrino – Proseguiamo, come abbiamo sempre fatto, la lotta all’abusivismo con riferimento alle strutture ricettive che da oggi diverrà più efficiente ed efficace. Le attività sanzionatorie saranno volte a punire i casi in cui soggetti, sedicenti gestori, esercitano l’attività o in strutture diverse da quelle indicate come ricettive dalla legge o in strutture prive della classificazione regionale e della Scia”.

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