8 marzo, Coldiretti Liguria: donate nelle Rsa oltre mille mimose liguri

Sono oltre mille i rametti gialli simboli della Festa della Donna che, oggi, saranno donati da Coldiretti alle ospiti delle RSA liguri e al persona incaricato delle loro cure: “un piccolo gesto per far sentire la vicinanza e il calore della campagna a chi, da troppo tempo ormai, non può abbracciare i propri cari a causa del perdurare della pandemia Covid19”.

È una iniziativa Coldiretti Liguria realizzata insieme alle imprese florovivaistiche locali che vede protagonista la mimosa, “fiore di cui la Liguria è capitale nazionale, concentrando, soprattutto in provincia d’Imperia, il 90% della produzione italiana. La Mimosa è apparentemente un fiore fragile, ma riesce ad attecchire su qualunque terreno, ed è per questo, oltreché per il fatto di fiorire anticipatamente rispetto alla primavera astronomica, che è da sempre stato associato al genere femminile, diventando simbolo dell’8 marzo e scelto come dono per sottolineare la forza che bisogna continuare ad avere per combattere la pandemia”.

“Abbiamo voluto raggiungere e omaggiare le persone che tutti noi dobbiamo difendere da questa pandemia. – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – Purtroppo i nostri anziani, uomini e donne, sono quelli che hanno subito di più l’isolamento necessario ad evitare contagi, rinunciando anche a contatti con i propri figli e nipoti, e perciò abbiamo voluto raggiungere proprio le RSA con un fiore simbolo della nostra regione che esprime forza e resistenza, da un lato per far sentire la nostra vicinanza alle signore ospiti e dall’altro per ringraziare il personale che ogni giorno si prende cura, con amore, di loro. Le mimose oltre ad essere per tradizione il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, esprimono anche un importante valore ambientale perché realizzate in Liguria con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono, ed invece mantenuti produttivi grazie all’impegno e al duro lavoro degli imprenditori florovivaistici che hanno già subito pesanti effetti a causa della pandemia. Purtroppo, infatti,  lo tsunami da Covid ha travolto particolarmente la nostra regione e l’economia delle imprese a causa del blocco del mercato interno e i rallentamenti, su quello estero che si sono verificati dalla scorsa primavera, ma nonostante ciò i nostri imprenditori sono sempre pronti a far sentire la propria vicinanza e sostegno a tutta la società.”

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