Savona – piano industriale, nascita della NewCo e ATA: le precisazioni del Gruppo Consiliare PD

facciata Palazzo del Comune di Savona

“Certo, viene da dire, se invece di perdere 4 anni lasciando morire lentamente ATA si fosse fatta politica oggi potremmo parlare di qualcosa di diverso, ponderando le scelte giuste per Savona in maniera puntuale”. In una nota congiunta il Gruppo Consiliare PD – formato da Elisa di Padova, Cristina Battaglia, Paolo Apicella e Giovanni Maida – tira le prime somme sul piano industriale, la nascita della NewCo e la situazione di ATA.

 «Rispetto al piano industriale, alla nascita della  NewCo e alla situazione di ATA il nostro gruppo consiliare ritiene  indispensabile fare alcune precisazioni di ordine politico.
 Ci siamo trovati di fronte a decisioni che all'inizio di questo mandato non erano scelte obbligate, lo sono diventate, oggi, con il piano concordatario arrivato  alla fine di un processo di governo della partecipata durante questa  amministrazione che ha tolto giorno dopo giorno ossigeno ad ATA che  verteva già in una situazione di difficoltà ma che aveva davanti a sè  altre strade percorribili. 
 Non sosteniamo e non abbiamo mai sostenuto che il rilancio e il consolidamento di ATA fosse un'operazione semplice. Ma proprio per questo abbiamo chiesto fin dall'inizio attenzione, impegno ed un piano industriale solido e credibile. 
E per oltre tre anni è stato fatto tutto tranne che occuparsi di come risollevare la situazione.
 Ci  è stato spiegato (fin dalla campagna elettorale) che il problema erano  le consulenze ed il management, poi i dipendenti assenteisti, poi  l'inciviltà dei savonesi ed infine l'incomprensibile ritrosia dei  cittadini ad acquistare parcheggi al doppio del loro valore per  ripianare il debito di ATA. Durante la gestione Garassini (nominata da  questa amministrazione) più di una volta in Commissione ci è stato  ricordato che il suo mandato era quello di mantenere ATA pubblica e che i  problemi erano temporanei e risolvibili (le registrazioni sono tutte  disponibili). La soluzione sarebbe passata attraverso un piano di  ripiano dei debiti (per altro approvato dalla maggioranza in consiglio  mentre noi evidenziavamo che si trattava di un piano non aderente alla  realtà) centrato sulla vendita a prezzi fuori mercato di posti auto.
 Abbiamo  preteso noi per primi, con una mozione poi passata all'unanimità, che a  fianco alle azioni di responsabilità si lavorasse sul piano industriale  in vista dell'ATO ma per farlo si è atteso anni. 
 I  cittadini si troveranno l'anno prossimo con una TARI ancora più salata a  fronte del pessimo servizio fornito in questi anni.  E il ritardo con  cui si è presa in mano la situazione ha certamente inciso sui costi che i  cittadini si troveranno a dover pagare.
 L'ultima  delibera del nostro Consiglio relativa al piano di concordato di ATA è  del marzo 2019 con la quale si integrava la proposta già approvata in  consiglio dell'ottobre 2018 a seguito delle osservazioni del  Commissario. L'allegato 1 alla delibera (Studio Rosina e Associati) è il  piano industriale poi omologato dal Tribunale nell'ambito del  concordato e fra le assunzioni c'è quella della società a maggioranza  pubblica.  Quella riserva che era stata imposta nelle precedenti  delibere rispetto alla partecipazione pubblica nella società che  comporrà il 49% della NewCo, è stata eliminata. Abbiamo chiesto in  Commissione che venga esplicitato che si tratta di un obbligo e non di  una opportunità perchè per noi quella partecipazione pubblica era una  garanzia in più.  Ma questo non è stato fatto. Stiamo cedendo un pezzo  di patrimonio pubblico e lo stiamo facendo per i prossimi 15 anni.
 Siamo  certi che gli uffici svolgeranno un ottimo lavoro, con la costruzione  di una gara che garantirà uno standing elevato e la sostenibilità  economico finanziaria del partner, prerogariva essenziale per  l'affidamento.
Ma è giusto che la politica  sottolinei questi aspetti. A maggior ragione visto che stiamo parlando  di un soggetto a cui si chiederà di fare un grandissimo investimento  (oltre 12 milioni di euro) con oneri importanti a debito.
 
 Rispetto  al nuovo Piano Industriale - quello di Contarina SPA incaricata dal  Tribunale di Savona -, possiamo dire che si tratta di un piano ricco e  dettagliato su cui non è possibile esprimere un giudizio negativo e su  cui, durante le discussioni in Commissione consiliare, siamo entrati nel  merito e lo abbiamo fatto responsabilmente. 
 Il nuovo porta a porta rappresenta un cambio culturale importante per la città di Savona. 
Perché tutte le decisioni prese in Consiglio, e questa ancora di più, ricadrà sulla vita quotidiana dei cittadini: la  gestione dei rifiuti portata in questi anni allo sbando con una TARI  elevata mentre la città raggiungeva livelli bassissimi di decoro e cura. 
 Il  piano dice che i costi, e quindi le tariffe, aumenteranno fino al 20%.  Sappiamo che molti investimenti sono necessari per raggiungere livelli  di raccolta differenziata più elevati. Ma il tempo perduto in questi  anni ha probabilmente comportato il peggioramento delle condizioni di  partenza.

 Abbiamo chiesto alcune cose in Commissione, recepite in parte in Delibera:
- Sistema di monitoraggio con scansione temporale per la verifica costante dell'andamento e poter apportare modifiche in corsa
-  Previsione temporale e quantitativa degli importi e dell'eventuale e  auspicata riduzione dei costi della Tari al raggiungimento degli  obiettivi di raccolta differenziata (riduzione dei costi di trattamento e  smaltimento)
- Comunicazione e Formazione. Sarà  necessario un cambio culturale e di mentalità che per forza di cose  dovrà essere accompagnato da un'attività di formazione e comunicazione  importanti sulla cittadinanza. E' elemento imprescindibile alla buona  riuscita di questa operazione. Sarà importante fare anche attenzione  all'organizzazione della raccolta e agli orari. Dati Istat raccontano  che la dimensione comunale incide sulle tipologie di problemi percepiti  dalle famiglie insoddisfatte dal servizio di raccolta porta a porta  (città con più di 50.000 abitanti registrano oltre il 96% delle famiglie  insoddisfatte)
Abbiamo chiesto in commissione  perchè la perizia di Deloitte che stabilirà il valore da mettere a gara  non sia stata eseguita prima in modo da avere oggi consapevolezza del  valore della Newco. È un elemento che avrà un impatto anche sul piano  industriale.
 Da parte nostra proseguiremo e ci impegneremo a fare in modo vengano fatte alcune altre cose:
è necessaria l'attivazione sia da parte della Newco che da parte del Comune di Savona di un monitoraggio e ricerca costanti per opportunità di investimenti, bandi, anche attraverso il Recovery - e impegno affinchè parte di utile sia reinvestito sulla TARI perchè i cittadini possano nel tempo pagare meno.

 La prossima amministrazione dovrà occuparsi da vicino e con cura della fase di passaggio da un sistema all'altro.
1. Accompagnamento della cittadinanza anche con incontri pubblici;
2. Una profonda pulizia della città che dia un segno nuovo di inizio.  Il degrado di questi ultimi anni ha provocato un circuito vizioso che  ha addirittura, in una delle annualità, fatto scendere di 1 punto la  percentuale di differenziata. Perchè il problema sono stati questi 4  anni di "oltraggio al decoro" rispetto alla tari pagata regolarmente da  tutti i cittadini. 
 Certo,  viene da dire, se invece di perdere 4 anni lasciando morire lentamente  ATA si fosse fatta politica oggi potremmo parlare di qualcosa di  diverso, ponderando le scelte giuste per Savona in maniera puntuale:  avremmo potuto risparmiare anni di TARI, anni di sporcizia e oggi  probabilmente saremmo a un livello percentuale di raccolta differenziata  ben più elevato di quello attuale.
 Ma iniziare col  passo giusto e vedere una città pulita sarà uno stimolo importante per  la cittadinanza a mettersi in cammino con i migliori presupposti.»
Savona | Il Gruppo Consiliare PD | Elisa di Padova, Cristina Battaglia, Paolo Apicella, Giovanni Maida