Alassio, via al recupero dei sottotetti di edifici ante 2014

Il Palazzo del Comune di Alassio

Alassio | Il sindaco Marco Melgrati torna su uno dei temi caldi dell’ultimo Consiglio Comunale, la modifica al regolamento per il recupero dei sottotetti ampliato anche agli edifici antecedenti al 2014. “Vorrei ricordare che questa legge (la 24 del 2001) era stata approvata dalla giunta regionale guidata da Sandro Biasotti e da subito aveva dato ottimi frutti nel recupero di unità abitative senza consumo del territorioUn testo a me particolarmente caro posto che, capogruppo di opposizione della Giunta Burlando, avevo contribuito a rivederlo insieme all’allora Assessore Gabriele Cascino e al dirigente del settore Pierpaolo Tomiolo, oltre ad essere stato relatore di minoranza. Era il 2014 e il testo di legge così come modificato era sicuramente migliorativo del precedente. Era stato fatto tesoro di molti suggerimenti, in special modo quelli arrivati dagli avvocati amministrativisti, che ogni giorno “misuravano” sul campo gli effetti di questa legge e le contestazioni del Tribunale Amministrativo Regionale, che comunque, dopo il dettato nazionale del “Decreto del Fare” sulle distanza dai fabbricati, ha sensibilmente modificato l’orientamento”.

Il Consiglio Comunale alassino aveva già affrontato il discorso nel giugno del 2019 quando venne discussa la delibera del rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità al Vas e l’adozione per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti negli edifici esistenti al 29 novembre 2014.

“In quella sede – spiega l’assessore all’Urbanistica, Franca Giannotta – venne sancita la volontà di estendere il recupero ai fini abitativi dei sottotetti e dei locali di cui all’art 5 della Leggere regionale 24 del 2001, negli edifici esistenti al 29 novembre 2014, individuando zone del territorio comunale in cui rendere ammissibili detti interventi, in relazione alle caratteristiche tipologiche, formali e strutturali degli edifici e delle relative coperture, prevedendo specifiche indicazioni per gli interventi comportanti modifiche delle altezze di colmo e di gronda e individuando eventualmente le esclusioni per ogni singola zona urbanistica”.

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“Eravamo consapevoli – aggiunge Giannotta che gli interventi consentiti avrebbero determinato un incremento di carico urbanistico con un potenziale effetto sull’ambiente in particolare su un territorio che al momento è provvisto di un sistema di depurazione primario, di pretrattamento. Di qui l’incarico di verifica di assoggettabilità a Vas affidato all’Arch. Roberto Burlando”. “Con la delibera approvata nel dicembre scorso – prosegue Giannotta – abbiamo preso atto non solo delle risultanze del procedimento di verifica dell’Arch. Burlando relativamente alla non assoggettabilità a Vas, ma anche le prescrizioni espresse dall’Arpal, giungendo così al termine di un lungo percorso che consentirà il recupero di spazi urbani altrimenti inutili, evitando di andare ad incidere con nuove costruzioni e nuovo consumo e sfruttamento di suolo”.

“Devo ringraziare l’Assessore Giannotta – la conclusione del sindaco Marco Melgrati – cui avevo esplicitamente chiesto di portare a compimento questo importante percorso di verifica e di attuazione di una Legge Regionale fondamentale per lo sviluppo della nostra città: prova ne sia che a pochi giorni dall’approvazione in Consiglio sono già state presentate alcune pratiche per la richiesta di recupero di edifici costruiti tra il 2001 e il 2014”.