Pd: “ex Ilva, istituzioni locali lavorino con sindacati e associazioni per dare una prospettiva allo stabilimento”

“Si tratta di una questione strategica per il futuro di Genova, della Liguria e del Nord Ovest. Non va gestita in ordine sparso"

Pippo Rossetti

Genova | Nella giornata di ieri si è svolto il Consiglio comunale dedicato al tema dello stabilimento di Cornigliano ex-ILVA affidato ad ArcelorMittal. L’opposizione in Comune aveva chiesto alla Giunta specificatamente un Consiglio congiunto con quello regionale, ma ciò non è avvenuto. 

“Il sindaco Bucci dichiara che se non si garantiscono gli occupati si devono restituire le aree. Il lavoro ha la priorità, ma come pensa di renderle produttive e garantire lui la produttività degli spazi e di conseguenza la piena occupazione? Investimenti e occupazione devono camminare sullo stesso binario, per questo reputo imprescindibile che parte dell’investimento di Invitalia venga destinato a Genova per arrivare pronti alla produzione delle 8 milioni di tonnellate nel 2025” dichiara Armando Sanna, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere regionale PD.

“Mi stupisce – interviene il consigliere regionale del PD Pippo Rossetti – che sul tema del futuro dello stabilimento genovese non sia stato consultato il tavolo interistituzionale previsto dall’accordo di programm. Anche perché lo sviluppo della produzione degli impianti di Cornigliano potrebbe passare anche attraverso i soldi del Recovery Fund, ma nella proposta di Toti non si fa alcun cenno alle acciaierie”

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“Si tratta di una questione strategica per il futuro di Genova, della Liguria e del Nord Ovest. Non va gestita in ordine sparso, con affermazioni sulle aree e su possibili investitori gettate nel mezzo di una discussione complessa a livello nazionale, dove il punto centrale resta il piano industriale che dovrà scaturire per l’accordo e gli investimenti per Genova – prosegue il capogruppo del PD in Regione Luca Garibaldi – Per questo, a partire da Regione e Comune, è necessario che le istituzioni del territorio lavorino insieme tra loro, con sindacati e associazioni, con la convocazione di un tavolo regionale che possa essere la base di una strategia chiara sulla prospettiva produttiva e garanzie sul piano industriale”.